L’Atalanta riparta da Malinovskyi, ennesimo capolavoro del Gasp

Malinovskyi

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Chissà se i Percassi riusciranno a trattenere a Bergamo tutti i big per un’altra stagione. Permettendo, così, a Giampiero Gasperini di presentarsi ai nastri di partenza con un bagagli di certezze che nessun altra big della Serie A potrà avere. L’ossatura, ormai, è rodata, tanto nelle prime linee quanto nei cosiddetti rincalzi. Tanti i nomi su cui si sono accese le sirene delle big d’Europa, e non potrebbe essere altrimenti, dopo un triennio come quello vissuto dall’Atalanta. L’ultimo, in ordine di tempo, è Robin Gosens, nel mirino del Barcellona, che lo vorrebbe come post Jordi Alba. Questa stagione, però, ha regalato la ribalta e la consacrazione ad un altro giocatore, Ruslan Malinovskyi.

Arrivato nel 2019 dal Genk, per 13,6 milioni di euro, il trequartista ucraino ha conquistato la Dea dopo un anno di apprendistato. Chiuso dal Papu Gomez, in questa stagione si è preso la scena con la forza e con i  numeri: 36 presenze, 8 reti e 12 assist. Inequivocabili, ma anche incapaci di raccontare il peso specifico che ha oggi Malinovskyi nello scacchiere tattico di Gasperini. Molto più collaborativo e dinamico dell’ex capitano, sa cucire il gioco tra i reparti o supportare la prima punta, sia essa Zapata o Muriel. Vede la porta come un centrocampista degli anni Novanta, quando calciare da fuori area non era un sacrilegio, e sa muoversi anche come esterno di attacco.

Insomma, in un solo giocatore Gasperini ha trovato l’erede del Papu Gomez, la spalla ideale per le sue punte, il ricambio di Ilicic e, alla bisogna, un centrale di centrocampo dinamico e tecnico. L’Europeo, che Malinovskyi giocherà da protagonista con l’Ucraina di Schevchenko, potrebbe trasformarsi in una vetrina importante. Anche se l’Atalanta, e Gasperini in primis, difficilmente si priveranno di un uomo tanto importante. Specie con la Champions League da giocare e una stagione da tornare a vivere, finalmente, con gli stadi pieni.