Lazio, parla Lotito: “Squadra costruita all’insegna del Made in Italy”

Lotito

(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Il numero uno della Lazio Claudio Lotito ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radiosei. Di seguito ecco un estratto delle sue dichiarazioni.

Lotito
(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

Lotito: “La Lazio presto sarà completamente nelle mani di mio figlio”

“I risultati sono sempre difficili da ottenere a prescindere dalle possibilità economiche dei club. Sicuramente avere maggiori capitali da investire aumenta le chance di successo ma non è un equazione matematica. A mio modo di vedere bisogna creare prima un’alchimia vincente. Dimentichiamo spesso che il calcio è uno sport di squadra e dunque di conseguenza c’è bisogno di una specie di corrente elettrica per poter cementare un rapporto e far scendere in campo i giocatori con forti motivazioni”.

“Noi stiamo costruendo una squadra all’insegna del Made in Italy. Rivendichiamo fortemente il ruolo dell’Italia a livello internazionale. Stiamo inserendo giocatori di caratura tecnica e morale elevate per evitare discrasie”.

“Siamo ripartiti da Maurizio Sarri perché avevamo necessità di aprire un nuovo ciclo e soprattutto perché lui è un maestro di calcio. Da parte mia ho messo in campo uno sforzo particolare ed ho acquistato ben 15 calciatori in un anno solare. Sono poche le squadre che hanno avuto la capacità di cambiare così tanto negli ultimi anni. Io penso che abbiamo messo a disposizione dell’allenatore una rosa di qualità che può raggiungere determinati obiettivi”.

“Per ciò che riguarda il nuovo stadio il discorso è lungo. Il Flaminio al momento ha una capacità di 14.000 spettatori e a noi serve minimo di 45.000, per non parlare del problema della copertura, dei parcheggi e della viabilità. Quello è un progetto che sarebbe inuutile presentare perché il comune non lo approverà mai. Il nostro piano B sarebbe quello di farlo da un’altra parte, ma anche in questo caso ci scontriamo con la burocrazia. Il comune non sembra disponibile, siamo letteralmente prigionieri di questa situazione”. 

“Io penso che in generale la Lazio sia in buone mani. Quando dico e affermo ciò non penso a me ma a mio figlio. Ha grande entusiasmo. Arriverà ad avere totale autonomia sulle scelte perché ci sta mettendo tanto impegno e dedizione. Lo sanno tutti e l’ho detto chiaramente che tramanderò tutto a lui”.