Serie A

Lazio, Sarri: “Su Immobile si decide domattina. Juve? Mi resta uno Scudetto”

Domani, alle ore 18:00, la Lazio ospiterà la Juventus allo stadio Olimpico. Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa del tecnico biancoceleste Maurizio Sarri. Tanti temi: dalle condizioni di Immobile alla sua esperienza in bianconero.

Senza Immobile quanto è importante Luis Alberto?
“Per noi è un giocatore importantissimo. Non è un caso che la squadra stia giocando bene da quando ha cominciato a fornire prestazione di alto livello. Stiamo impostando la squadra su di lui e Milinkovic, per farli rendere in maniera importante. È un percorso lungo, ma ci vogliamo provare”.

Come si ferma l’attacco della Juventus?
“Non è solo l’attacco, ci sono singoli di alto livello in ogni ruolo: la Juve ha la squadra più profonda e forte del campionato. Dobbiamo evitare che abbiano troppo il possesso della palla, che invece dovremo cercare di avere noi. Allegri? Gli scontri tra gli allenatori sono tutti dei giornalisti, domani giocano Lazio e Juventus”.

Cosa le rimane dell’anno alla Juventus? Le dichiarazioni su Ronaldo
“Non c’è una dichiarazione in cui dico ciò, sono dei virgolettati che i giornalisti mi attribuiscono. Mi è rimasto un campionato vinto: per uno come me che ha cominciato nelle categorie basse è qualcosa di importante, che chiude un cerchio di vent’anni pieni di sacrifici”.

Con una vittoria la Lazio diventa una seria candidata per il 4° posto?
“Dobbiamo risolvere i nostri problemi prima di pensare agli obiettivi materiali. Tre partite fatte bene significano poco. Avere continuità è una cosa diversa: essere tosti per 15 giorni riesce a tutti, farlo per 3 mesi no”.

Come sta Immobile
“L’edema è risolto ma c’è un piccolo segno che indica che c’è ancora qualche margine di rischio. Domani mattina farà un ulteriore controllo. Se può farcerla? Dipende da lui e dallo staff medico”.

Com’è l’umore della squadra?
“È sempre complicato rivedere i giocatori dopo la sosta, non è facile per loro spezzare l’equilibrio e ritrovarlo. La partita dopo la sosta è difficile per tutti, per noi soprattutto visto che non abbiamo ancora una mentalità consolidata”.

Si aspettava una riconoscenza maggiore da parte della Juventus?
“Sono arrivato lì in un momento particolare, venivano da 8 campionati vinti, era inevitabile che dessero lo scudetto per scontato. Invece è stato un campionato difficile, c’è stato anche il lockdown”.

C’è stato il modo di programmare il futuro con Lotito?
“Ci parlo quasi tutti i giorni, ci scambiamo opinioni. Abbiamo un rapporto molto diretto, ho sempre detto quello che penso poi deciderà lui quello che fare. Se voglio fare le scelte economiche devo comprarmi la società. Secondo me comunque ci sono i margini per crescere”.

Per avere più fisicità Basic può essere un’idea?
“Non voglio mai andare a giocare sulle qualità degli avversari. Anche se ne cambiamo 3 o 4, difficilmente avremo la fisicità della Juventus. Anzi, mi piace puntare sull’opposto: in alcune situazioni può essere un vantaggio, in altre uno svantaggio”.

Come stanno Marusic e Lazzari?
“Ieri era ancora positivo, ma con una carica morale bassissima. Spero rientri il prima possibile. Lazzari in allenamento va sempre bene, corre sempre a duemila: non penso che avrà grandi problemi a reggere il campo domani”.

Più forte il centrocampo della Lazio o della Juve?
“Non lo so, so che abbiamo ottimi giocatori come loro. TUtto da vedere, anche loro stanno aprendo un ciclo nuovol, saranno a metyà del percorso, non sono quello che vogliono diventare. Sono contento di quelli che ho, penso che possano ancora migliorare”.

Cosa si aspetta dal trittico Juventus-Lokomotiv-Napoli?
“Di trovare qualche ora per dormire (ride, ndr), è l’aspetto che mi preoccupa di più. È dura per tanti motivi, giocheremo a Mosca e poi a Napoli. Tre partite per noi importantissime, le giochiamo con un calendario difficile: crolonogicamente diventa dura recuperare tra una gara e l’altra. Per il momento pensiamo solo a domani senza pensare oltre. Spendiamo tutto ciò che c’è da spendere, poi penseremo alla Lokomotiv”.

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Published by
Luigi Matta