Lazio-Torino, la stoccata della Corte d’Appello al club di Cairo

Urbano Cairo, presidente del Torino

Urbano Cairo, Presidente del Torino. (

Lazio-Torino si dovrà giocare. Così ha deciso la Corte d’Appello Sportiva, che ha respinto la richiesta dell’avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, di omologare il 3-0 a tavolino. Confermata la superiorità, su tutto, dell’autorità sanitaria, come è anche giusto che sia. Con un enorme però: il comportamento del Torino, alla Corte presieduta dal Giudice Piero Sandulli, non è proprio andato giù. Lo si legge nella sentenza in cui, senza troppi giri di parole, si sottolineano “comportamenti che, come nel caso della Società F.C. Torino S.p.A., sembrano finalizzati, invece, all’unico fine di ottenere, nelle ipotesi di calciatori risultati positivi al COVID-19, il rinvio della disputa delle gare che potrebbero essere, tranquillamente, disputate …“.

Di seguito, i passaggi più importanti del dispositivo, che lasciano aperto uno spiraglio alla Lazio, ammesso che la società biancoceleste voglia portare la questione al Coni. E che, soprattutto, mettono sotto un’altra luce il comportamento della società di Urbano Cairo.

Il provvedimento, a carattere interpretativo, adottato dall’ASL di Torino in data 1 marzo 2021 – si legge nelle motivazioni – desta più di una perplessità; ed invero, un atto amministrativo, peraltro con finalità di prevenzione della salute collettiva a fronte della più grave emergenza sanitaria della storia moderna dell’umanità, non può produrre effetti dal giorno successivo alla sua adozione, alla stregua di un atto giudiziario. Ciò posto, non vi è dubbio che la Società F.C. Torino S.p.A. abbia tratto profitto dal provvedimento adottato dall’autorità sanitaria torinese, peraltro, su richiesta della stessa Società granata.

Al proposito, non può che richiamarsi, ancora una volta, il principio secondo il quale “il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo”. Tale principio non dovrebbe mai essere vanificato, neppure nella presente situazione di emergenza sanitaria, con comportamenti che, come nel caso della Società F.C. Torino S.p.A., sembrano finalizzati, invece, all’unico fine di ottenere, nelle ipotesi di calciatori risultati positivi al COVID-19, il rinvio della disputa delle gare che potrebbero essere, tranquillamente, disputate, atteso, peraltro, il consistente numero delle rose di calciatori a disposizione delle Società professionistiche. Comportamenti, questi ultimi, improntati ad una sorta di “furbizia” che non sono, in alcun modo, in linea con i principi di lealtà, probità e correttezza che devono, invece, sempre ispirare chi partecipa a competizioni che, sebbene abbiano natura professionistica, riguardano sempre un gioco, o meglio un “giuoco” per ricordare la parola ricompresa nella definizione della Federazione.

È solo per questa ragione che questa Corte non può che aderire alle conclusioni a cui è pervenuto il Giudice sportivo, non senza però avere sottolineato con forza, come fatto dallo stesso giudice di prime cure, che resta altresì, anche in questo caso, del tutto integra e impregiudicata, l’attività di inchiesta, e i conseguenti esiti, della Procura Federale in ordine al rispetto del Protocolli scientifico-sanitari Figc validati dall’Autorità statale e agli altri profili di rilevanza secondo l’ordinamento sportivo”. Un procedimento disciplinare quest’utimo che, ove dovesse essere instaurato, sarebbe, comunque, di competenza del Tribunale Federale di Appello e non certamente del Giudice Sportivo e di questa Corte”.

Dal fronte biancoceleste, a commentare la sentenza, all’agenzia LaPresse, è l’avvocato Gian Michele Gentile, che certo non le manda a dire. “Bisogna leggere le motivazioni. È chiaramente l’accertamento di una sorta di truffa operata ai danni della Lazio dove però l’ordinamento sportivo non può fare niente per intervenire sui provvedimenti della Asl. Vediamo adesso la Procura federale che cosa fa. È una gravissima motivazione nei confronti del Torino. Adesso ci studieremo bene le carte e poi decideremo se andare avanti. Probabilmente credo che adesso andrà avanti il Torino“.