Le italiane in Europa, la strada è ancora lunga. Da dove ripartire

1 vittoria, 4 sconfitte, 1 pareggio. Questo è il borsino del primo giro di gare d’andata delle italiane in Europa, tra Champions ed Europa League. En plein di ko per le squadre impegnate nella ‘Coppa dalle grandi orecchie’: 3 sconfitte su 3. Juventus ko contro il Porto, Lazio ko contro il Bayern, Atalanta ko contro il Real Madrid. Non va meglio nella seconda coppa europea, dove il Milan non va oltre il pareggio con la Stella Rossa e il Napoli crolla a Granada. Solo la Roma ha tenuto alta la bandiera, vincendo 2-0 contro lo Sporting Braga ed essendo, di fatto, l’unica italiana ad aver regolato buona parte della pratica.

Mentalità inferiore e timori reverenziali

Se si analizza ancor più meticolosamente il borsino, è avvilente pensare che, la squadra detentrice del titolo (nove anni consecutivi, ndr), sia stata sopraffatta dalla seconda del campionato portoghese. Quasi più deludente apprendere che, l’attuale seconda in classifica in Serie A, non sia riuscita a conquistare la vittoria contro un’umile Stella Rossa. Problemi tecnici, di mentalità e di idea calcistica. La Juventus paga ancora la sua fase ‘work in progress’ sotto la guida di Andrea Pirlo. Milan e Napoli, ancora una volta, si perdono nei limiti del proprio approccio alla partita. Lazio e Atalanta, seppur con l’attenuante di aver affrontato rispettivamente la prima e la terza del Ranking Uefa, soccombono nei timori reverenziali di chi, probabilmente, è già consapevole di non potercela fare.

Discorso a parte per la banda di Gasperini, condizionata da 70 minuti di inferiorità numerica per un episodio alquanto discutibile. Un abisso tra Lazio e Bayern Monaco. Il paradosso è che, contro i biancocelesti, i bavaresi di Flick hanno di nuovo proposto la soluzione Sule terzino, già non convincente in campionato contro l’Eintracht. L’asse dell’ex Hoffenheim poteva offrire spazi invitanti per il dinamismo della trequarti di Inzaghi, tuttavia, lo strapotere dei campioni in carica ha avuto la meglio. L’errore, dopo pochi minuti, di Mateo Musacchio è la fotografia perfetta anche della differenza di mentalità, aggravate dalle parole provocatorie dell’ex calciatore Jermaine Jenas.

Juventus la favorita ma nulla è scontato

A questo punto, la squadra che più dà l’idea di poter ribaltare il primo giro a vuoto è la Juventus anche se, l’eliminazione dell’anno scorso con il Lione, crea più di qualche pensiero ai tifosi della Vecchia Signora. L’Atalanta, con un solo gol subito, segue i bianconeri in una graduatoria di ‘probabilità’. Contro le merengues lo stoicismo degli orobici è stato ragguardevole e, con un solo gol subito e la sensazione di esser stati penalizzati, l’Atalanta può fare il ribaltone al Bernabeu. La Lazio ha già un piede fuori ma, dopo un’assenza di vent’anni, può starci. Serva da lezione, per ricordare che i biancocelesti sono arrivati fino a questa sfida di lusso, proprio perché ha saputo tirar fuori la mentalità oltre il blasone dell’avversario, vedi match con il Borussia Dortmund.

Ritrovare mentalità e determinazione, con un occhio ai giovani

In Europa League, questa sera il Milan proverà a rimediare al pareggio dell’andata. 7 Champions league, 18 titoli internazionali e una cultura secolare in Europa ma, quella gloria, è ancorata al passato. Il ritorno in Europa del Milan, in questi ultimi anni, non è stato al livello delle propria tradizione, complice senz’altro un progetto ancora in evoluzione. Eliminazione con l’Arsenal nel 2017/18, fuori ai gironi nel 2018/19 nel match decisivo contro l’Olympiakos. Il Napoli, attanagliato da infortuni e frizioni interne, dovrà cercare una notte ‘da Napoli’ come ammirato anche in parte di Champions League. Da dove ripartire? Dall’esperienza? Dai giovani? Dalla ricerca dei ‘Musiala’ del nostro calcio o dal carattere dei leader ‘consumati’? Probabilmente da ambedue le cose ma, più di ogni altra cosa, si riparta dal nostro calcio, migliorandolo prima tra le nostre ‘mura’, con mentalità e determinazione di modo da poterlo farlo splendere in campo internazionale, e far tornare le italiane protagonista in Europa.