L’idolo Modric e il derby tra Milan e Inter: Rovella è il fiore del Genoa

Serie A Genoa-Inter

MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images

La stagione del Genoa, almeno – e speriamo solo – in questo avvio è stata compromessa dall’elevato numero di tamponi.

Una situazione delicata a livello umano e sanitario. E scomoda, ovviamente, anche dal punto di vista sportivo, secondario di fronte a certe tematiche ma che va comunque trattato.

Rolando Maran infatti ha dovuto fare i conti con un’emergenza con pochi precedenti. E al di là delle polemiche nelle dichiarazioni, legittimate o meno, chi poi ha dovuto costantemente trovare l’11 migliore da mandare in campo è sempre stato lui.

Non con risultati sempre apprezzabili, come i testimoniano i 5 punti in classifica, a fronte di una sola, esigua vittoria, due pareggi e 5 sconfitte – compreso quella nel recupero ella 1^ giornata contro il Torino, dopo il ‘bonus rinvio’ – nelle prime 7 giornate lasciano la squadra al terz’ultimo posto in classifica. Con qualche rammarico e molte perplessità.

Trovare note liete, in una partenza di questo tipo, è difficile. Eppure una c’è, ed ha un nome ed un cognome che potremmo sentire sempre più spesso da qui ai prossimi anni.

Nicolò Rovella ha stupito molti in queste prime uscite in Serie A. Dopo aver passato le prime due uscite in panchina, il classe 2001 si è preso la maglia da titolare, sostanzialmente per non togliersela più.

Esordio su un campo non facile, quello del Bentegodi, contro una squadra molto fisica e ha sempre voglia di dimostrare, come il Verona di Ivan Juric. Il ragazzo mostra personalità e dà equilibrio al suo Genoa, non senza concedersi qualche sgroppata e qualche geometria apprezzabile.

Un esordio importante, passato forse sottotraccia per alcuni. Non sarà così per la prestazione del weekend successivo. Rovella si guadagna la riconferma da parte di Maran, che lo sottopone ad una prova ancora più tosta: giocare da titolare contro l’Inter.

Davanti al centrocampo forse più completo d’Italia, il giovane Nicolò – 19 anni il prossimo 4 dicembre – non si scompone. Anzi, lotta, sgomita, non molla un centimetro. Mostra tanta voglia di fare bene e non potrebbe essere altrimenti.

Nato a Segrate, in provincia di Milano, il Milan e proprio l’Inter accesero un piccolo derby di mercato per averlo già nel lontano 2015. All’epoca, il ragazzo aveva appena 14 anni, ma lasciava intendere un avvenire mica da ridere. Lo capiì anche il Genoa, che gli offrì più certezze, e alla fine la spuntò. Fino a fargli fare l’esordio in Serie A. Fino a farne un perno del centrocampo, in un momento difficile. E l’emergenza di Maran, paradossalmente, potrebbe avergli aperto gli occhi. E aver regalato un gran prospetto al nostro calcio.

Già in campo con Under 17, 18 e 19, è facile prevedere che scalerà anche le altre selezioni giovanili. Un percorso di crescita importante, per un ragazzino paragonato da tanti a Bentancur per la sua duttilità a centrocampo. Il suo idolo, però, è di quelli da far tremare le gambe: Luka Modric.

Per ora, però, Rovella ragiona giorno per giorno. E noi con lui: di bruciare l’ennesimo talento in rampa di lancio non ne sentiamo il bisogno.

Così come non lo vede Maran. Lo ha trovato quasi per caso, come un’oasi nel deserto dell’emergenza. E ora, non sa già più farne a meno.