L’Inter vince alla Mourinho: con l’Atalanta come contro il Barcellona

Inter Conte

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

La vittoria dell’Inter contro l’Atalanta è una di quelle che ha un inestimabile valore nel computo totale di un campionato. La squadra di Conte ha saputo soffrire con ordine, ma ha rischiato solamente in tre occasioni. Viceversa, è stata talvolta imprecisa nelle ripartenze due volte con Lautaro Martinez ed una, clamorosa, con Lukaku fermato da Romero. Un successo acquisito con la voglia della squadra che sa lottare e che sa sacrificarsi. Conte, infatti, sapeva benissimo i rischi che si affrontano contro l’Atalanta. Se si creano spazi in difesa la squadra di Gasperini è letale e basta rivedere il trionfo di San Siro sul Milan o le vittorie contro Roma e Napoli. L’Inter, invece, ha chiuso tutte le linee affidandosi ad un grande reparto difensivo e sfruttando alla perfezione la fisicità di Lukaku. Ne è uscita una vittoria fondamentale per la corsa Scudetto.

L’Inter di Conte ieri sera con l’Atalanta è stata molto simile a quella eroica di Mourinho al Camp Nou nel 2010. Una squadra capace di difendere con ordine, rischiando poco e mantenendo la lucidità necessaria contro 7 attaccanti avversari. L’Atalanta, infatti, ha giocato per larghi tratti con tutti i giocatori di movimento nella metà campo dell’Inter, ma nonostante questo è stata incapace di creare azioni davvero pericolose. Due occasioni, infatti, sono arrivate su corner e prima Handanovic e poi Perisic hanno salvato l’Inter. L’ultima è stata di Zapata che ha calciato fuori di poco. Il reparto difensivo interista è stato impeccabile, ma anche tutti gli altri reparti sono stati perfettamente collegati per impedire la creazione di spazi. L’abbassamento di Lautaro Martinez, la fase difensiva di Eriksen, il pressing di Barella e Brozovic e le palle alte per Lukaku sono stati la cifra tattica che ha portato alla vittoria l’Inter.

L’Inter si è dimostrata squadra dove i singoli sanno sempre cosa fare e sono disponibili a sacrificarsi per l’obiettivo comune. In due mesi è cambiato molto e il simbolo di tutto questo può essere Christian Eriksen. Il danese era un elemento quasi di disturbo, ora è diventato imprescindibile nella mediana nerazzurra. L’Inter mantiene sei punti di vantaggio sul Milan e dopo le vittorie dei rossoneri e della Juventus dà un’altra prova di forza. La lotta Scudetto non si è conclusa, ma l’Inter ha segnato la strada.