Maglie come miniere d’oro. La Francia al top, Italia quarta

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Il calcio è uno sport in continua evoluzione ma il fascino e soprattutto, il valore economico delle divise da gioco è ancora oggi intramontabile. Come ad ogni importante manifestazione internazionale, gli sponsor tecnici si fanno battaglia per accaparrarsi il maggior numero di rappresentanti. In questo Euro 2020 il totale dei contratti firmati dalle 24 nazionali ammonta a ben 238 milioni di euro.

I MARCHI

A farla da padrone come sempre i due marchi principali Nike e Adidas che si spartiscono ben 17 delle 24 squadre presenti a Euro 2020. Gli altri brand sul petto di almeno una nazionale sono Puma con 4 e poi Joma, Jako e Hummel con una rappresentante a testa.

LA CLASSIFICA

La classifica delle singole nazionali più “ricche” vede la presenza di Francia e Germania abbastanza distanziate dalle altre rispettivamente con 50,5 e 50 milioni di euro di sponsorizzazioni da Nike e Adidas. Al terzo posto l’Inghilterra, a brand Nike con 37 milioni. Quarta piazza per l’Italia che dimostra come la salda collaborazione con Puma sia profittevole anche sotto il punto di vista economico oltre che sportivo. Il contratto con Puma ha un valore di 22 milioni di euro. Al termine dei mondiali del 2022 in Qatar gli azzurri vestiranno però Adidas e potenzialmente avranno ancor più visibilità a livello internazionale grazie alla distribuzione capillare del colosso tedesco. Il contratto dovrebbe aggirarsi tra i 30 e i 40 milioni di euro.

IL RUOLO DELLE LEGHE

La “classifica” delle sponsorizzazioni di questo europeo segue, a grandi linee, il successo dei campionati nazionali di club. I casi di successo Premier League e Bundesliga riflettono la loro popolarità anche sulle maglie da gioco delle nazionali. Le altre top 5 leghe europee sono comunque nei primi posti anche tra le sponsorizzazioni con la Spagna quinta seguita dalle nazioni con un campionato considerato di un livello immediatamente più inferiore come Olanda, Portogallo e Russia.

Curioso il caso della Macedonia del Nord, alla prima apparizione in una competizione internazionale e fanalino di coda anche in termini di sponsorizzazione con appena mezzo milione di euro ricevuto dalla Jako.