Marchisio a OneFootball: “Sport e scuola non più allineati come una volta”

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Claudio Marchisio, in un’intervista rilasciata a OneFootball, ha toccato vari temi. L’ex centrocampista della Nazionale è partito dalla politica, passando per i casi poco chiari di Juventus-Napoli e Lazio-Torino e arrivando a lanciare un appello al rapporto tra sistema scolastico e sportivo.

Dalla politica al problema Calcio-Scuola

“Io sindaco di Torino? In realtà si è trattato di un fraintendimento. Durante l’inaugurazione di Skin Lab, il nuovo centro medico polifunzionale specializzato in fototerapia e trattamenti dermatologici all’avanguardia, dissi che amo fare politica tutti i giorni e a molti è sembrato un richiamo alla possibilità di un mio impegno diretto in vista delle elezioni comunali a Torino”.

Un altro tema molto caro a Marchisio è quello legato al rapporto tra sport e scuola. L’ex centrocampista della Juventus ha sottolineato i problemi della cultura italiana legati allo sport e la scuola con spesso le due cose che non possono coincidere.

“Lo sport e la scuola non sono più allineati ed è un errore. Servono dirigenti scolastici audaci e una politica in grado di elevare la cultura sportiva, grazie ad un progetto condiviso e messo in atto da diversi attori. Bisogna essere consapevoli che lo sport è un efficace strumento di prevenzione del disagio giovanile e di educazione del benessere psicofisico. Lo sport dona benefici fisici e mentali. Faccio un esempio, che mi ha riguardato direttamente: a un certo punto il sistema scolastico costringe il ragazzo a una scelta, perché la vita da atleta, specie in giovane età, non si sposa con la carriera da studente. Questo è un altro punto cruciale da cambiare. I ragazzi che eccellono nello sport devono avere il diritto di proseguire gli studi senza venire danneggiati”.

Marchisio ha poi parlato del movimento calcistico femminile che sta sempre più acquistando importanza in Italia inquadrando il momento decisivo della svolta.

“Veniamo da un periodo molto positivo con la conquista della qualificazione al prossimo Europeo arrivata dopo un Mondiale strepitoso, che ha consacrato l’Italia tre le migliori otto nazioni al mondo. Il processo che ha portato al professionismo è una svolta epocale per il movimento: finalmente anche il calcio femminile potrà avere le tutele che merita”. 

I rinvii di Juventus-Napoli e Lazio-Torino

“Sono tanti gli aspetti dove dobbiamo lavorare, a partire dalla questione stadi. Abbiamo impianti obsoleti e che devono essere valorizzati: il prodotto calcio in Italia deve acquisire valore, solo in questo modo potremmo riprendere ciò che abbiamo perso negli ultimi anni e tornare alla ribalta nel palcoscenico europeo. Se i protocolli predisposti dalla Federcalcio siano chiari e validi? Non sono certo io che devo sostituire le autorità sanitarie che lo hanno stilato. Ci vuole cautela, ci sono decisioni in ballo che riguardano la salute dei calciatori, delle persone che gli ruotano attorno e che lavorano nel settore. Forse il problema sta nel trovare uniformità di orientamento tra le varie ASL sul territorio nazionale”.