Maturazione, gol e nazionale: Il momento d’oro di Rafael Leão

Leao Milan

Photo by Marco Luzzani/Getty Images

Il Milan di Pioli ha iniziato la stagione con grande forza e consapevolezza. I rossoneri, infatti, sono reduci da un’innegabile crescita progettuale e sportiva, che li ha portati a giocarsi le prime posizioni della Serie A in meno di due anni. Tra le armi più potenti dei diavoli milanesi c’è senza dubbio l’oculata coltivazione dei giovani talenti, divenuti, in mano all’allenatore parmigiano, dei calciatori di caratura internazionale. Fra questi vi è senza dubbio Rafael Leão, che con il suo folgorante inizio di stagione ha letteralmente stupito tutti.

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I numeri parlano chiaro: 4 reti in 9 presenze stagionali, impreziosite da prestazioni di altissimo livello, sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico. Il giovane diamante portoghese sta trovando grande costanza e fiducia, due valori che nella scorsa stagione sono spesso mancati. Ma a cosa è dovuta questa prepotente inversione di marcia? In primis al posizionamento in campo, dato che nella precedente annata veniva schierato frequentemente come centravanti, in sostituzione di un Ibra spesso infortunato. Il ragazzo ha più volte mostrato di non essere adatto per quel ruolo, sia in termini di incompatibilità con le movenze che di predisposizione tattica, mentre sull’esterno diventa un calciatore completamente diverso, in grado di imporre le sue straordinarie qualità con grande prepotenza calcistica. Con l’arrivo di Giroud e Pellegri, Leão è libero di infiammare la fascia sinistra con costanza, senza doversi preoccupare di coprire ruoli non suoi. Le sue prestazioni non sono passate inosservate al CT del Portogallo Fernando Santos, che lo ha convocato in vista della fase finale di Nations League.

Ciò che stupisce di Rafael Leão è la sua straordinaria capacità nell’uno contro uno, una qualità che permette ai rossoneri di avere una costante superiorità numerica in fase offensiva. Le partenze palla al piede del classe 99′ sono divenute inarrestabili, e la sua capacità realizzativa sta sensibilmente migliorando. Da sottolineare anche il grande lavoro in fase difensiva, dove viene adibito alla marcatura ed al tamponamento dei terzini avversari. Ciò che sta facendo la differenza più di ogni altra cosa è però l’aspetto mentale, in quanto il ragazzo si sta dimostrando molto più “cattivo” e concentrato rispetto alla scorsa stagione. Siamo senza dubbio di fronte ad uno dei migliori talenti del calcio europeo, un talento che dopo un anno di assestamento è pronto per prendersi definitivamente la scena.