“Mi dimetto”: clamoroso Guardiola | Ansia Manchester City: Pep è stato chiarissimo

Pep Guardiola, allenatore del Manchester City - lapresse - calcioinpillole.com
La Manchester del City trema dopo le parole shock da parte di Pep Guardiola: tifosi in ansia tra i Citizens.
È arrivato all’Etihad nel 2016 per riscrivere una storia che nel frattempo è diventata leggenda. Sette stagioni straordinarie, record, trofei e un calcio che ha ridefinito gli standard della Premier League: un ciclo che nella Manchester del City non si era mai visto.
Il triplete conquistato nel 2023 – Premier League, FA Cup e Champions League – ha rappresentato il culmine del progetto Guardiola con i Citizens. Una vetta che sembrava irraggiungibile, e che ha consacrato il City non solo come potenza finanziaria, ma come squadra dominante sotto ogni punto di vista.
Giocatori come Kevin De Bruyne, Ilkay Gündogan (partito per Barcellona e poi tornato), Riyad Mahrez e Kyle Walker sono stati colonne portanti di un ciclo irripetibile. Ma il tempo non aspetta nessuno, e anche le squadre più forti devono evolversi.
All’improvviso, sul finire dello scorso anno solare, proprio quando di solito il Manchester City costruiva i suoi successi, il crollo. La vetta si allontana, la Champions termina addirittura nel barrage per gli ottavi, travolto da uno dei Real Madrid meno competitivo degli ultimi anni. La ciliegina su una torta andata a male nella finale di FA Cup, vinta dal Crystal Palace.
La fine e un nuovo inizio
Non tutti erano convinti del rinnovo di Pep. Guardiola, invece, ha stupito di nuovo, allungando di una stagione la sua esperienza all’Etihad, magari per aprire un nuovo ciclo. La transizione è già iniziata: L’emergere di giovani talenti come Phil Foden e Rico Lewis, elementi futuribili come Josko Gvardiol e Matheus Nunes indicano un chiaro cambio di rotta: meno fuochi d’artificio e più sostenibilità tecnica e fisica, con un occhio al lungo periodo.
La nuova sfida è tutta lì: costruire un altro Manchester City, diverso, magari meno appariscente, ma ugualmente vincente. Dopo aver dominato con il possesso palla e la supremazia territoriale, Guardiola ora sperimenta moduli ibridi, fluidità estrema tra difesa e centrocampo, e persino un ritorno al centravanti puro con Erling Haaland.
Il monito
“Ho già detto al club: se mi darete una rosa di giocatori, mi dimetto”. No agli sprechi, ma non solo. Il nuovo Pep sta costruendo un nuovo Manchester, da cima a fondo. Magari per lasciare la sua impronta creando qualcosa di mai visto prima.
“Non voglio avere 5-6 giocatori che non vedono mai il campo – continua Guardiola in una recente intervista – la mia anima non lo tollera”. Un nuovo Pep? Lo scopriremo solo vivendo.