Champions League

Milan, assenze pesanti e brusco calo tecnico. Ora è quasi impossibile

Doveva essere la sfida da non sbagliare. Quella che poteva riaccendere la speranza e riaprire uno spiraglio per volare agli ottavi di finale di Champions League. Purtroppo per il Milan e per i suoi tifosi, l’uscita europea di ieri sera allo stadio Do Dragao, contro il Porto, si è trasformata nella serata peggiore dei rossoneri in questo avvio di stagione. Squadra spenta e sottotono, in balia dei forsennati ritmi imposti dal gruppo di Conceiçao. Mai in grado di dare la scossa. In una partita che ha visto il dominio incontrastato dei padroni di casa sotto tutti i punti di vista.

Il campanello d’allarme suonato nel match di campionato contro il Verona, lascia spazio ad una prova incolore in cui – seppur la matematica imponga ancora speranza – il Milan vede sfumare quasi definitivamente la possibilità di accedere agli ottavi di finale di Champions League. Le assenze di Theo Hernandez e Brahim Diaz, già incisive sabato sera contro gli scaligeri, diventano vuoti incolmabili in campo europeo. La propulsione del laterale francese è linfa vitale su cui i rossoneri non possono appoggiarsi, vedendosi costretti ad affidarsi alla fisicità di un Ballo-Touré ancora in rodaggio nell’assetto tattico di Pioli. Krunic fa quel che può, ma la fantasia del numero 10 di proprietà del Real Madrid, è un’arma di cui il Milan non può privarsi in serate come queste.

Milan, non perdere le certezze

Si aggiunga anche il peso dell’assenza del portiere Maignan. Non che Tatarusanu si sia reso protagonista di particolari errori. Ma, contro un pressing infernale e organizzato come quello del Porto, le geometrie dell’estremo difensore francese nella prima impostazione di gioco, senz’altro, avrebbero dato molte più possibilità ai rossoneri. Si aggiunga la stanchezza post impegni ravvicinati – ben visibile anche nelle prestazioni sottotono di pilastri come Tomori e i centrocampisti Tonali e Bennacer – e un’altra svista arbitrale sul gol del vantaggio dei lusitani, e il risultato è la terza sconfitta in tre partite di Champions League. Il Milan è chiamato ad una rapida reazione il 3 novembre, quando a San Siro affronterà di nuovo il Porto. Poi serviranno due imprese contro Atletico Madrid e Liverpool. Ma soprattuto, il gruppo di Pioli è chiamato a non perdere le proprie certezze a livello mentale per mantenere il ritmo in campionato.

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Published by
Luigi Matta