Milan, Diaz: “Nessuna pressione da numero 10. I consigli di Ibra…”

Diaz

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Una stagione importante per Brahim Diaz, ‘promosso’ a numero 10 e trequartista di riferimento della squadra di Pioli dopo l’addio di Çalhanoglu. Lo spagnolo – di proprietà del Real Madrid – ha rilasciato una lunga intervista a Dazn, parlando di svariati temi: dalla pressione al rapporto con i compagni, fino agli obiettivi della squadra. Ecco quanto dichiarato.

Il piede preferito
“Gioco con tutti e due, quando ho la palla al piede preferisco il sinistro, quando devo tirare il destro. Quindi se proprio devo scegliere dico il destro perchè lo uso per calciare, anche se quando dribblo uso di più il sinistro. Ho sempre giocato usando i due piedi”.

Sulla maglia numero 10
“Mi piace avere delle responsabilità, sono un ragazzo con personalità, non mi interessa la pressione di indossare questo numero. Io penso solo a giocare come ho sempre fatto”.

Cosa si può migliore
“Nel tiro da fuori area. Mi fermo spesso dopo gli allenamenti a calciare, mi sfido anche con Ibrahimovic”.

Su Ibrahimovic
“Ha la stessa età di mio papà. Lui è come Benjamin Button, può giocare ancora per tanti anni. Fa ancora la differenza. Che consigli mi dà? Mi dice di fare quello che so fare, ho un grande talento e devo aiutare la squadra”.

Su Theo Hernandez
“Siamo buoni amici, anche con Castillejo. Facciamo tante cose anche fuori dal campo. Ogni tanto lui viene a casa mia, ogni tanto vado io da lui. Theo è bravo a cucinare”.

Lo stadio più bello in cui ha giocato
“Wembley”.

La musica che ascolta
“Flamenco e reggaeton”.

Il compagno di squadra che si veste peggio
“Theo”.

Sullo sport che segue oltre al calcio
“Seguo solo il calcio”.

Il difensore che vorrebbe sfidare
“Sergio Ramos che è stato anche mio compagno. Mi sono allenato con lui, so come gli piace giocare. È un difensore straordinario”.

Il compagno di squadra più divertente
“Castillejo”.

La partita più bella giocata in carriera
“Non lo so, per me tutte le partite che gioco sono belle”.