Calcio e...
Milan e Investcorp: le firme slittano di una settimana, ma si pensa già al nuovo stadio
La tanto attese firme per l’intesa tra il Milan e il fondo Investcorp sono slittate di una settimana. Ma questo non è un segnale negativo. L’intesa ormai è totale e lo slittamento (si pensa tra giovedì e venerdì della prossima) servirà a completare con più calma il grande lavoro del controllo dei conti. Inoltre la stesura del contratto richiede molta cura. L’accordo con il nuovo proprietario si chiuderà sulla base di 1 miliardo e 180 milioni di euro, per Elliott un buon affare, per Investcorp un club da valorizzare. Chi arriva infatti ha tutta l’intenzione di fare del AC Milan un brand prestigioso, e un club nuovamente di èlite a livello prima europeo e poi mondiale.
Le firme con Investcorp potranno portare a un nuovo stadio solo rossonero
(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)
Nei progetti di Investcorp, una volta concluse le firme rimandate a settimana prossima, oltre che alla questione brand è caro fin da subito un altro tema. Il nuovo San Siro in progetto con i cugini dell’Inter è un tema, secondo quanto riportato da Calciomercato.com interessa molto il fondo arabo. Diversamente da chi gestisce Elliott, Mohammed Alardhi, il presidente esecutivo di Investcorp, pensa che il club rossonero meriti uno stadio tutto suo, per questo una volta che prenderà possesso del Milan si siederà al tavolo con il club nerazzurro per capirne di più. Per Alardhi lo stadio deve essere rossonero in tutto e per tutto, deve essere inclusivo, deve soddisfare le esigenze e le possibilità di chi può spendere tanto e di chi può permettersi solo cifre più contenute.
Calcio e...
Chi è Tamara Pisnoli? La ex moglie di De Rossi è finita in prima pagina
Chi è Tamara Pisnoli? Ex moglie di De Rossi e recentemente finita in prima pagina. Pisnoli, nota per essere stata sposata con il calciatore Daniele De Rossi e madre della loro figlia Gaia, è al centro dell’attenzione a causa di una recente condanna a sette anni e due mesi di reclusione per tentata estorsione, lesioni e rapina aggravata. La sua storia è segnata da eventi tragici e una serie di relazioni con uomini dal passato criminale.
Chi è Tamara Pisnoli? L’ex moglie di De Rossi è stata condannata
Nel 2006, all’età di 39 anni, Tamara Pisnoli sposò il famoso calciatore dell’AS Roma, Daniele De Rossi, dopo aver dato alla luce la loro figlia Gaia. Tuttavia, la loro relazione, nata da un colpo di fulmine quando Tamara lavorava come ballerina per “Sarabanda” alcuni anni prima, non durò a lungo e si separarono nel 2009. Successivamente, Tamara intraprese una relazione con il milionario Arnaud Mimran, condannato per frode e rapimento, e frequentò anche personaggi come Fabrizio Corona e Peppe Casamonica, tutti con precedenti penali. Attualmente, è sposata con l’imprenditore Stefano Mezzaroma. Oltre alle sue vicende sentimentali, Tamara è stata spesso al centro dell’attenzione per problemi con la giustizia.
Tamara Pisnoli, una vita segnata da tragedie e reati
Tutto ha avuto inizio nel 2008, quando il padre di Tamara, Massimo, un uomo con precedenti penali, venne ucciso con due colpi di fucile ad Aprilia da complici con cui avrebbe dovuto spartirsi il bottino di una rapina. Questo evento segnò profondamente la vita di Tamara e creò tensioni anche con il suo ex marito, portandola a frequentare uomini poco raccomandabili.
Nel 2013, è stata coinvolta in una serie di reati che hanno portato alla sua recente condanna. Secondo le indagini, Tamara avrebbe stretto un accordo con l’imprenditore Antonio Ieffi, amico di un suo ex compagno di nome Manuel Milano, per partecipare a un progetto nel settore del fotovoltaico.
Come si è difesa l’ex moglie di De Rossi
Dopo la fine della loro relazione, avrebbe richiesto a Ieffi il rimborso di una somma precedentemente investita (80.000 euro), oltre a una somma extra di circa 200.000 euro, comprensiva di interessi. Tamara avrebbe organizzato due incontri con Ieffi, ma di fronte al suo rifiuto di pagare la somma richiesta, sarebbe arrivata con due guardie del corpo costringendolo a seguirla fino alla sua residenza all’Eur, dove diverse persone l’avrebbero aggredito.
A questo punto, Tamara, con freddezza e distacco, avrebbe chiesto loro di costringere Ieffi a effettuare un bonifico e poi ucciderlo. Per fortuna, l’imprenditore è riuscito a sopravvivere fingendo di essere morto e ha successivamente raccontato l’accaduto.
La condanna e le dichiarazioni a sua difesa
Nonostante la sua condanna, Tamara Pisnoli continua a dichiararsi innocente, sostenendo di essere stata truffata e di aver subito le conseguenze delle sue scelte di frequentazione sbagliate. Tuttavia, secondo i giudici, non vi sono dubbi sulla sua colpevolezza. La donna avrebbe condotto una vita segnata dall’uso della violenza e delle minacce. Durante l’agguato contro l’imprenditore, secondo le testimonianze, Tamara sarebbe rimasta impassibile senza intervenire per interrompere l’azione violenta, mostrando solo disgusto al vedere il sangue della vittima.
L’accusa aveva richiesto una pena di 10 anni e 9 mesi, ma dopo un lungo processo, la condanna è stata infine ridotta a poco più di sette anni, con l’obbligo di pagare un’ammenda.
Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore Daniele De Rossi, ha attraversato una vita tormentata, segnata da tragedie personali e coinvolgimenti con uomini con precedenti penali. La sua recente condanna a sette anni e due mesi di reclusione per tentata estorsione, lesioni e rapina aggravata conferma le accuse di una lunga storia criminale. Ora Tamara dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni, mentre la sua vita continua a essere oggetto di discussione e interesse per il pubblico e i media.
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Sentenza Juventus -15, i tempi possono essere lunghissimi: ecco il rischio
Non è di certo finita ieri la diatriba in merito alla sentenza della Juventus sui 15 punti tolti in campionato. I bianconeri sono stati penalizzati in campionato e dopo lo slittamento della decisione del Collegio di garanzia dello Sport del Coni, quest’ultima dovrebbe arrivare entro oggi. Il rischio che il caso legato alla Juve possa sconfinare in tempi molto lunghi, però, è altissimo. Per le sentenze definitive si potrebbe aspettare ancora tanto secondo la Gazzetta dello Sport, che sottolinea come la tabella di marcia si potrebbe complicare in caso di rinvio alla Corte d’Appello FIGC. Ecco quali sono i rischi.
Sentenza Juventus: può slittare oltre il termine della stagione in corso
(Photo by Isabella BONOTTO / AFP) (Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)
Nel caso in cui il Collegio di Garanzia dovesse decidere per un rinvio alla Corte d’Appello FIGC, poi serviranno un massimo di 30 giorni per le motivazioni. In seguito la Corte d’Appello si potrà riunire dopo altri 15 giorni, con la decisione che potrebbe essere impugnata dopo ulteriori 30 giorni. Il risultato? La grandissima difficoltà di concludere il tutto entro il 30 giugno. Come spiega la Rosea, inoltre, anche la cancellazione in toto dei 15 punti di penalizzazione potrebbe portare il caso oltre al termine della stagione in corso. Questo porterebbe la decisione definitiva sulla prossima stagione.
Questione “afflittività della sentenza”…e occhio al fattore UEFA
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il tema non riguarda solo le tempistiche della sentenza, ma anche l’afflittività. Non si può escludere neanche che la Corte d’Appello cancelli l’articolo 4 dall’accusa, puntando sulla violazione dell’articolo 31, che porterebbe al massimo ad un’ammenda con diffida per i bianconeri. Se si dovesse seguire la strada della penalizzazione, quest’ultima deve essere afflittiva. Cosa vuol dire? Per la Juventus la pena deve impattare sul risultato finale, dunque la qualificazione alla Champions League.
Come spiegato dall’articolo 8 comma g: “Penalizzazione di uno o più punti in classifica; se la penalizzazione è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente”. Ciò vuol dire che in caso di penalizzazione non afflittiva tutto può scivolare alla prossima stagione. Nel frattempo i bianconeri devono buttare un occhio anche al “fattore UEFA”, che ha aperto un’indagine ma attende i verdetti della giustizia italiana per agire.
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Monza, Berlusconi: “Dura ma ce la farò anche stavolta”
Intervenuto brevemente ai microfoni de Il Giornale, Silvio Berlusconi, presidente del Monza, ha rassicurato tutti sulle proprie condizioni di salute.
Monza, Berlusconi parla dal San Raffaele
(Photo by FILIPPO MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)
“È dura, ma ce la farò anche questa volta. Sono riuscito, anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su”
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