Milan: ennesimo stop in campionato, per lo scudetto serve altro

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il Milan sta attraversando un momento decisamente poco felice, e, dopo la dolorosa eliminazione dalla Champions League, per i rossoneri arriva l’ennesimo stop in campionato, il quarto nelle ultime sei partite. Alla Dacia Arena i ragazzi di Pioli non vanno oltre l‘1-1, mostrando uno stato di forma psicofisica non proprio invidiabile, figlio di problemi e situazioni che anche in passato hanno messo sotto esame i diavoli milanesi, e di una maturità non ancora pienamente stabilizzata.

 

LA PARTITA

Il Milan si rende protagonista di una delle partite peggiori della stagione, mostrando ancora una volta le difficoltà che lo attanagliano da qualche settimana a questa parte. Un solo tiro in porta nell’intero match con i friulani, arrivato per giunta nei minuti finali, e che porta l’immortale firma di Zlatan Ibrahimovic; una rete dal sapore amaro, che mette una grande pezza su una prestazione a dir poco deludente. La squadra di Cioffi ha saputo reggere tranquillamente l’urto del Milan, che non ha mai realmente impensierito i bianconeri, attenti e ben disposti in campo. Primo tempo da dimenticare per i rossoneri, che, oltre a non far male agli avversari, soffrono tremendamente nelle battaglie a centrocampo, con Bakayoko costantemente in ritardo sulle seconde palle ed un Bennacer privo di smalto e brillantezza. In avanti la mancanza di Leao si fa sentire tremendamente, e la ricerca della palla ad Ibra diventa a tratti ossessiva e prevedibile, e di conseguenza facilmente contrastabile. Nella ripresa Messias, Kessié e Tonali riescono a dare energia ed aggressività ai reparti, ed il Milan diventa più pericoloso. Tuttavia la svolta non arriva, ed il match si conclude con un pareggio che non accontenta nessuno, e che lascia ai rossoneri un retrogusto di sconfitta.

 

I PROBLEMI

Una premessa importante risiede nel fatto che momenti di questo genere rappresentano uno step fondamentale per la crescita di un progetto giovane ed ambizioso come quello del Milan. Momenti negativi, caratterizzati da infortuni ed una forma non invidiabile, sono parte fisiologica di una stagione, ed è il come li affronti che fa la differenza. Anche nella scorsa stagione si presentò un periodo simile, che fece perdere la vetta alla squadra di Pioli e permise all’Inter di lanciarsi verso lo scudetto numero 19. Quello di oggi è un Milan certamente più maturo, ma è chiaro che la gestione di questi momenti rappresenta un ostacolo non completamente superato. L’assenza di Kjaer e Leao si fa sentire tremendamente, ed il calo di Tonali, unito alle frequenti prestazioni sottotono di Kessié e Bennacer, rappresenta un grosso malus sia nella costruzione del gioco che nell’interdizione. Lo stesso Theo Hernandèz non vive uno dei suoi momenti migliori, ed Ibrahimovic non può trascinare questi ragazzi per sempre. In sintesi, i rossoneri hanno le lame smussate, e l’assenza di sostituti all’altezza inizia a farsi sentire.

Occorre ritoccare la rosa con intelligenza ed oculatezza, con calciatori che possano essere collocati nelle zone di campo maggiormente in difficoltà, e che permettano ai titolari di riprendere energie e smalto per il prosieguo della stagione. La squadra si è anche spesso mostrata, nelle ultime settimane, presuntuosa e troppo spesso poco “cattiva” e determinata, ed anche questo problema è dovuto ad una maturità non ancora pienamente acquisita. Per lo scudetto serve certamente altro, ma ci aspettiamo che i rossoneri riescano riprendersi presto, perché i tasselli sono collocati nella maniera giusta, ma occorre prendere atto dei problemi e dare una svolta.