Milan-Juventus, vietato sbagliare: speranze scudetto e lotta Champions si intrecciano

(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Non c’è tempo da perdere, a San Siro domenica bisogna esclusivamente vincere. Il destino di Milan e Juventus è molto più comune di quanto si possa ipotizzare. Gli uomini di Pioli hanno sprecato lunedì il soprasso sull’Inter ed ora devono iniziare forse a guardarsi alle spalle invece che sognare lo scudetto, visto soprattutto il ritmo della squadra di Simone Inzaghi. Per Allegri, invece, la possibilità è ghiotta: con i tre punti, domenica sera e una non vittoria dell’Atalanta a Roma contro la Lazio, il tecnico toscano sarebbe per la prima volta in campionato nella zona Champions League. Non una cosa proprio scontata fino a poco tempo.

Milan-Juventus, uno scontro per la Champions

Il Milan, a quota 48 punti, con la sconfitta forse ingiusta contro lo Spezia ha perso una grossa chance quantomeno di mettere pressione all’Inter martellante di Inzaghi. Una settimana particolare, quella che hanno vissuto dai rossoneri, scandita dalla rabbia per l’errore netto di Serra che ha bloccato in gola l’urlo di Messias per il vantaggio al 92esimo contro lo Spezia. La squadra di Pioli arriverà al big match con il dente avvelenato, essendo sicuramente conscia del fatto che una sconfitta contro la Juventus non solo potrebbe salutare definitivamente i sogni scudetto, ma sarebbe un vero e proprio campanello d’allarme anche per la corsa alla Champions League.

Proprio la coppa delle grandi orecchie rappresenta un’ossessione-obiettivo per la Juventus che non può permettersi di perdere ancora punti e che con una vittoria si avvicinerebbe proprio al Milan, riducendo la distanza a soli 4 punti. Anche questo non era scontato, dopo il brillante inizio di stagione di Ibrahimovic e compagni ed invece il brutto avvio di Allegri.

All’andata fu 1-1 con Rebic che rispose a Morata, ma tanto è cambiato: la Vecchia Signora ora ha assunto una certa continuità, 10 partite da imbattuta nei novanta minuti (Supercoppa inclusa) ed una certa solidità difensiva che sembra star tornando, mentre i rossoneri hanno mostrato fragilità ed hanno bisogno di dare un vero segnale al campionato e cercando di mettere da parte la brutta parentesi della sconfitta con Thiago Motta.

Ibrahimovic contro Allegri: un tempo amici, ora avversari

Se si può definire come bestia nera, il Milan rappresenta per la Juventus l’avversario che più volte l’ha battuta (51) nella storia della Serie A, ma anche il club contro cui i bianconeri hanno pareggiato più volte rispetto alle altre avversarie (55). Il bilancio, nonostante questi dati, pende a favore della Vecchia Signora che ha collezionato contro i rossoneri ben 67 trionfi in 173 confronti. Una partita dal sapore sicuramente speciale anche per Max Allegri, che con la casacca del Diavolo ha vinto il suo primo scudetto da allenatore, prima di aggiungere alla sua ricca bacheca altri cinque trionfi in Italia con Agnelli.

Correva la stagione 2011-2012 quando l’ex allenatore del Cagliari trionfava e si lanciava al grande calcio, anche grazie alle 21 reti siglate da un certo Zlatan Ibrahimovic, che era stato espressamente richiesto dal tecnico all’ora direttore generale Adriano Galliani. Lo svedese sarà dalla parte opposta al tecnico toscano, pronta a mandare il Diavolo in Paradiso e a spedire il suo ex allenatore nuovamente nel pieno dell’incubo che lo porta terribilmente lontano dalla Champions League.

Un X che manca da tempo, precisamente da quando Allegri attaccò la Juventus

A San Siro le due squadre hanno sempre dato vita a match spettacolari, con il segno X che non si ha da ben nove scontri: l’ultima volta era il 2012 con le due squadre che giocavano per lo scudetto con Matri che riprese Nocerino. La partita però divenne famosa per il gol netto non dato a Muntari e nel post partita Allegri, allora rossonero, andò su tutte le furie attaccando chi dopo tempo divenne la sua più importante Signora da difendere e da inseguire. Tanto da rifiutare il Real Madrid.

Da quella notte di febbraio dal 2012 ne è passato di tempo e sono cambiate tantissime situazioni, ma una è rimasta uguale a quel tempo: proprio  Zlatan Ibrahimovic emblema del Milan. Lo svedese assente nello scontro diretto del 2012 domenica sarà in campo ed insegue, oltre al tricolore in rossonero, anche la quota 100 con il Diavolo che dista 9 sigilli. Si può iniziare domenica, lo svedese sa pungere in partite pesanti.

Quando si entrerà in campo domenica sera, in un San Siro purtroppo quasi spento (solo 5 mila i tifosi che avranno accesso) per via delle misure Covid, le statistiche conteranno poco e i precedenti si azzereranno. Conterà solo il campo, conterà solo la vittoria: pane per Allegri, vita per Ibrahimovic. Essenza del nome che portano Milan e Juventus, club vincenti con l’obbligo di giocare anche l’anno prossimo la Champions League.