Milan, Messias: “In Serie D avevo più pressione rispetto alla Serie A”

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il fantasista brasiliano del Milan, Junior Messias, intervistato da Carlo Pellegatti per StarCasinò Sport ha raccontato la storia della sua vita calcistica. Il brasiliano ha ripercorso il viaggio che lo ha portato a solcare i campi di Serie A e Champions League, partendo dalle giovanili del Cruzeiro. Un tragitto che ha trovato la sua svolta personale con l’arrivo in Italia e la scoperta di Ezio Rossi a Casale, in Eccellenza.

La mia avventura nelle serie minori è stata d’aiuto in termini di tranquillità. In Eccellenza o in D avevo maggiore pressione che ora in Serie A. Adesso ho più esperienza e di conseguenza sono più maturo“.

Il brasiliano continua, poi, facendo un elogio personale a Giovanni Stroppa, fondamentale per la sua crescita sportiva.

Mister Stroppa mi ha insegnato molto. Lo sento anche oggi perchè siamo diventati amici. Il suo modo di allenare mi ha fatto crescere tanto“.

Inevitabile non passare dalla sua storia extra campo, a stretto contatto con la vita di tutti i giorni e con la fatica di guadagnarsi da vivere.

Il calcio è un mondo totalmente diverso dalla dura realtà. Lì fuori ci sono persone che partono alle 5 di mattina e tornano la sera e non è per nulla facile. Il passaggio fuori dal calcio mi ha aiutato a capire quello che si vive fuori“.

Messias racconta l’emozione di vestire i colori di un top club come il Milan, vero apice della sua carriera raggiunto all’età di 30 anni, in maniera completamente anacronistica rispetto a un calcio prematuro come quello odierno.

La notizia del mio passaggio al Milan è arrivata in tarda notte e non riuscivo a dormire dall’emozione. Ho sempre ammirato il Milan ed ero molto teso durante la trattativa. Ad ottobre ho vissuto un momento di difficoltà ma Mister Pioli mi ha dato tranquillità e coraggio“.

Molto viva la testimonianza della rete realizzata al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid.

La Champions è un torneo bellissimo. Viverlo di persona è ancora più bello. A Madrid ho avuto l’occasione di segnare, il pallone di Kessié era morbido e perfetto, segnando ho vissuto l’emozione più grande“.