Milan-Napoli: uno scontro fra titani feriti e bisognosi di riscatto

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Due giovani Re spodestati da una vecchia Regina, in un momento non particolarmente felice e prospero. I presupposti prendono facilmente le sembianze di un film epico, ma che, figurativamente, rappresentano assai bene la situazione che vivono Milan e Napoli. Pioli e Spalletti si sono a lungo contesi la corona della Serie A, ma sono stati costretti a cederla all’Inter, più solida ed abituata a vincere rispetto alle rivali. Milan e Napoli sono ora faccia a faccia, pronti a contendersi lo scettro di momentanea seconda, e per capire chi delle due può maggiormente impensierire i Campioni d’Italia.

 

LA SITUAZIONE DEL MILAN

I rossoneri vivono un momento di difficoltà sicuramente fisiologico, caratterizzato da un calo fisico e mentale non indifferente. La condizione atletica non brillante di alcuni calciatori ha ingolfato il motore rossonero, che da qualche settimana non riescono ad imprimere i ritmi di gioco visti nei primi mesi. Il centrocampo ha perso benzina e lucidità, e la difesa, senza la potente figura di Simon Kjaer, ha smarrito la via della solidità. Anche Theo Hernàndez appare in un momento di grande calo, e la sua incisività nelle ultime settimane è nettamente calata: un fattore, questo, da non sottovalutare, dato che il terzino francese rappresenta una delle più efficaci armi della compagine rossonera. Gli infortuni (decisamente tanti) ed i cali psicofisici hanno quindi influito tantissimo sul rendimento della squadra, ed attualmente l’eterno Ibrahimovic rappresenta l’unico faro in un momento complicato.

 

LA SITUAZIONE DEL NAPOLI

Diverso il discorso per i partenopei, che dal punto di vista del ritmo sembrano essere in una situazione migliore rispetto ai rossoneri. Nelle ultime settimane la sfortuna legata agli infortuni ha colpito duramente anche la squadra di Spalletti, che in pochi giorni ha dovuto fare a meno di tantissimi titolari. Il problema principale, però, è legato all’equilibrio tattico della squadra, che nelle ultime uscite è andato scemando vertiginosamente. Gli azzurri sono supersonici ed opprimenti quando attaccano, ma non riescono ad essere solidi in difesa, e finiscono inevitabilmente per sbilanciarsi e subire gli avversari. Nelle ultime cinque giornate, il Napoli ha subito ben 28 tiri in porta, con una media di 5.6 tiri nello specchio subiti a partita: un dato che certifica la fragilità e la mancanza di equilibrio nello schieramento e nella conduzione del gioco. Gli azzurri hanno pagato a caro prezzo anche l’assenza di Osimhen, visto che il nigeriano si è rivelato essere la chiave dei meccanismi offensivi napoletani.