Mkhitaryan: “Ci stiamo trasformando. Su Thuram, Frattesi e Samardzic…”

Mkhitaryan, l'intervista a La Gazzetta dello Sport: Inter, obiettivi e mercato

Mkhitaryan, l'intervista a La Gazzetta dello Sport: Inter, obiettivi e mercato (Getty Images) - calcioinpillole.com

Il centrocampista dell’Inter, Henrikh Mkhitaryan ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Henrikh Mkhitaryan è carico e motivato in vista della prossima stagione. Lo si evince dalla bella intervista rilasciata per la rosea e in edicola oggi. Inter, obiettivi e mercato i temi principali. Eccola di seguito.

L’intervista di Mkhitaryan

Mkhitaryan, l'intervista a La Gazzetta dello Sport: Inter, obiettivi e mercato
Mkhitaryan, l’intervista a La Gazzetta dello Sport: Inter, obiettivi e mercato (Getty Images) – calcioinpillole.com

Momento dell’Inter: “Siamo in un momento di trasformazione, abbiamo cambiato tanto, rimanendo noi stessi. Sono forse diverse le caratteristiche dei singoli, ma non la struttura e il modo in cui giochiamo. Lavoriamo per migliorarci tutti insieme, vecchi e nuovi”.

Thuram: “Marcus lo seguo da un po’, lo vedevo in Germania e mi piaceva il suo modo di muoversi. È veloce e tecnico, starà a noi servirlo in maniera differente: lui ad esempio ha grande progressione da sfruttare. Lo aiuteremo a migliorare, ma sicuramente anche lui migliorerà noi”.

Frattesi: “Abbiamo perso un giocatore importantissimo come Brozovic, però è arrivato un ragazzo davvero fortissimo. Non dico che Frattesi diventerà fortissimo, dico che lo è già…”.

Samardzic: “L’anno scorso, giocandoci contro, abbiamo visto tutti un talento dal grande potenziale. E non ho mai pensato che la concorrenza sia un problema: più siamo, più possiamo aiutarci. Alla fine, lottiamo tutti per lo stesso obiettivo, vincere partite e vincere trofei”.

Obiettivi personali: “Mi impegno per stare in forma. Sono pronto a iniziare forte, a dare tutto per rimanere al top. Non ci sono segreti, anzi uno c’è e sono i miei compagni: da solo non si va da nessuna parte. Ma anche io ci metto del mio, col lavoro fisico, col recupero, con la testa… È un insieme di fattori. Il calcio, alla fine, è democratico: ti restituisce tutto ciò che gli dai”.