Il netto ko contro l’Atalanta ha fatto sprofondare ancora di più il Napoli: zona coppe lontanissima e confronto con l’anno scorso impietoso.
Un’altra fragorosa caduta e un posto nelle coppe europee sempre più improbabile. La stagione del Napoli continua a essere fortemente negativa. Da Campioni d’Italia in carica, i partenopei non riescono a scrollarsi di dosso la spirale in cui sono finiti ormai da tempo.
Il 3-0 subito a domicilio dall’Atalanta è l’ultima goccia in un vaso che è traboccato in maniera copiosa più e più volte nel corso della stagione. Prima Rudi Garcia, poi Walter Mazzarri e infine Francesco Calzona. Nessuno dei tre allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Diego Armando Maradona sono riusciti a trovare il bandolo della matassa.
Quello contro la Dea per la verità è solamente il primo ko della terza gestione, ma i punti conquistati sono solamente 9 in 6 partite. Due vittorie, contro Sassuolo e Juventus, e tre pareggi, tutti per 1-1. In Champions League è arrivata l’eliminazione per mano del Barcellona – 3-1 in Spagna dopo un altro 1-1.
I tifosi si aspettavano decisamente qualcosa in più e infatti allo stadio è andata in scena una pesante contestazione al triplice fischio del match con l’Atalanta. Tutti colpevoli secondo i supporter azzurri. A partire da Aurelio De Laurentiis.
Il settimo posto garantirebbe ad oggi l’accesso alla prossima Conference League, ma con lo Scudetto sul petto era lecito aspettarsi qualcosa in più. E soprattutto non queste distanze. Il quarto posto del Bologna dista 9 punti, con i felsinei impegnati lunedì contro la Salernitana al Dall’Ara che possono allungare ulteriormente con 18 punti ancora a disposizione.
La Champions League, dunque, appare molto improbabile. E i mancati introiti della competizione europea più importante – dal prossimo anno ancora più ricchi – sono un problema per le casse societarie.
La scorsa stagione è stata certamente un unicum o quasi, vista la cavalcata pressoché inarrestabile della squadra allenata da Luciano Spalletti. Ma il confronto è davvero impietoso. Alla 30esima giornata, il Napoli l’anno scorso aveva 75 punti, +14 sulla seconda, frutto di 24 vittorie e sole tre sconfitte.
Oggi i successi sono sono 12, la metà, e le sconfitte sono 9, il triplo. 44 gol fatti contro i 66 dell’anno scorso e 36 gol subiti contro i 21 di un anno fa. 30 punti in meno per completare un quadro davvero inquietante per una squadra che in 12 mesi ha visto il proprio mondo stravolto in maniera totale.