L’Editoriale – Il Napoli domina l’Atalanta e ritrova il successo al Maradona

Napoli Atalanta Editoriale

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Un Napoli convincente torna al successo contro l’Atalanta che, invece, si conferma in crisi di gioco e risultati, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.

L’Editoriale – Il Napoli domina l’Atalanta e ritrova il successo al Maradona

Napoli Atalanta Editoriale
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Che fosse una partita che prometteva tanto in intensità poteva essere prevedibile. Ciononostante, sin dai primi minuti la gara offre uno spettacolo di condotta tanto bello quanto raro per il nostro campionato. Le squadre lottano su ogni palla, pur non rinunciando mai alla velocità di manovra. L’esuberanza fisica prevedibile della Dea da cui, però, gli azzurri non si tirano indietro. La pressione sul primo controllo costringe all’impostazione rapida. Tuttavia, le contendenti possono soltanto assecondare la naturale tendenza alla verticalizzazione immediata.

Parte integrante dell’atteggiamento proposto è la volontà di tenere alta la linea difensiva. Ne consegue la disponibilità di campo per gli attaccanti (soprattutto azzurri). L’aggressività dei difensori, però, impedisce di attaccare la profondità con pericolosità.

Il Napoli, tuttavia, ci prova con maggiore convinzione, soprattutto proposta. È un calcio di Gasperini a metà quello dell’Atalanta di oggi. Ci sono l’atletismo, la fisicità e la pressione. Poco propositivo, però, il sistema nerazzurro. Possesso e tiri sono, difatti, merce soltanto di casa.

Nel secondo tempo la Dea abbassa ritmi e baricentro. Gli azzurri prendono progressivamente possesso della sfera, oltre che della metà campo avversaria. Le occasioni per i partenopei si moltiplicano, e si fanno preludio del vantaggio. La squadra di Spalletti matura un dominio che diviene evidente nel prosieguo della ripresa.

All’ora di gioco il recupero palla di Osimhen è la conseguenza di una fame agonistica che è tornata ad essere prerogativa del successo. La rete di Kvaratskhelia riconcilia con il calcio. Il manifesto di una bellezza che, a volte, soltanto i grandi di questo sport riescono a dipingere. Non esiste pressione, né contrasto atto a distogliere il settantasette dalla grandezza a cui pare destinato.

Il gol ha l’effetto di alterare i ritmi dei campani che, se possibile, spingono con ancora maggiore insistenza. I bergamaschi devono provare il tutto per tutto. Nonostante gli spazi in profondità diventino ampi per gli attaccanti avversari, i nerazzurri trovano le prime occasioni del match.

La grande torsione di Rrahmani anestetizza ogni pretesa di contesa. È una doccia gelata per i bergamaschi che si preparavano ad un arrembante finale di gara, abbinando – finalmente – la proposta all’atletismo. Il trascorrere dei minuti è una lenta condanna alle ambizioni ospiti, ed un dolce ritorno per gli azzurri.

L’Editoriale – Il Napoli domina l’Atalanta e ritrova il successo al Maradona

Kvaratskhelia
(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Per l’Atalanta continua un momento che non si esisterebbe a definire di crisi. La sconfitta contro gli azzurri assume, per certi tratti, le scoraggianti peculiarità della disfatta di San Siro. Un calcio che non riesce a trovare fluidità, ma soprattutto idee. Anche oggi, la manovra nerazzurra dava una sensazione plastica di inconcludenza. L’incapacità – atipica per i bergamaschi – di trovare una destinazione logica alle proprie giocate. Le delusioni con Lecce ed Udinese confermano, difatti, le difficoltà realizzative di quella che, ciononostante, è sempre stata ‘la macchina da gol della Serie A’. Materiale di lavoro per Gasperini, che dovrà ritrovare un gioco che sia, oltre che esuberante fisicamente, anche propositivo.

Il Napoli torna alla vittoria, e torna a +18 sull’Inter (in attesa della gara di Bologna). È un solco profondo, le cui palesi motivazioni sarebbero facilmente riscontrabili nella ripresa di questa gara. La determinazione di chi aggredisce il proprio destino è il fattore indispensabile per elevarsi dalla mediocrità. Gli azzurri, la mediocrità, l’hanno abbandonata da un pezzo. Sempre intensi, sempre aggressivi, senza mai rinnegare la propria qualità. È la ricetta del successo di quest’oggi, e di un cammino a cui si aggiunge un nuovo (ennesimo) tassello, per un conto alla rovescia che si avvicina al termine.