Napoli, De Laurentiis: “Mercato? Non vorrei mandare via nessuno”

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

De Laurentiis può ritenersi soddisfatto degli ultimi miglioramenti avuti col suo Napoli, visto lo Scudetto vinto in maniera storica. Il presidente Azzurro dopo la premiazione allo Stadio Diego Armando Maradona e i giorni di festa successivi, ha rilasciato un’intervista alla Repubblica. Aurelio ha parlato del futuro del Napoli e del mercato che si accenderà tra poche settimane. Ecco alcune delle sue parole.

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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il problema stadi

“Abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica, come a Napoli o a Roma. E poi, vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare? Io allo stadio celebrerei i matrimoni e le prime comunioni. Magari la Chiesa si potrebbe inquietare, ma basterebbe montare un altare benedetto, noi lo abbiamo fatto in ritiro a Dimaro: quante volte è venuto il cardinale Sepe a officiare la messa e nessuno si è mai scandalizzato? Il campo di calcio è sottostimato e sottoutilizzato, potrebbe produrre dei benefici sul fatturato. E poi abbiamo lo stadio virtuale: dobbiamo riuscire a riconquistare i giovani. E contrastare la pirateria, che ci ha ucciso: in otto anni ci ha portato dai 4 milioni e 300 mila abbonati che avevamo a un milione e 900 mila. Io mi auguro che Meloni riesca a far passare la nuova legge contro la pirateria senza se, senza ma, senza condizionamenti dei grandi gruppi che molto probabilmente vorrebbero invece il via libera sul web senza nessuna imposizione e nessun blocco”.

Sulla Superlega

 “L’idea di una competizione europea con le migliori squadre di ogni campionato l’ho messa un po’ da parte, sennò si arrabbiano tutti. Avevo detto che bisognerebbe portare sul tavolo 10 miliardi, non i 4-5 che l’Uefa si appresta a garantire dal prossimo ciclo. Ho proposto due campionati europei. Uno per 25 federazioni minori che non possono permettersi gli investimenti dei Paesi più importanti. E uno con le prime sei squadre dei cinque grandi campionati, che dunque cambierebbero ogni anno, con partite secche, escludendo i confronti fra squadre dello stesso Paese. Tutto il mondo le guarderebbe: quanto porterebbero in termini di diritti? E quanto valorizzerebbero i nostri allenatori e i nostri calciatori? Quando leggo le convocazioni delle nazionali io sto male perché i ct chiamano sempre i più vecchi, avendo paura di sbagliare. Ma dico: le nazionali sono un teatro mondiale, fatemi vedere i giovani, tirate fuori i più bravi. Anche per le loro famiglie che hanno fatto mille sacrifici e meritano di vedere realizzati i propri sogni”.

Il mercato del Napoli

Il presidente del Napoli ha parlato anche delle vecchie situazioni di mercato e delle possibili cessioni: “Con Ancelotti e Gattuso erano accadute delle cose che non mi avevano convinto, quindi mi sono finalmente liberato di tutti quei giocatori che io trovavo un po’ demotivati e non potevano portarmi dove volevo. Sentivo bisogno di aria nuova. E avevamo già individuato da tre anni Kvaratskhelia in Georgia, ma era il periodo Covid, avevamo perso 258 milioni, ci chiedevano molti soldi. Poi lui ha cambiato agente e Giuntoli è stato molto bravo a portarlo a casa per 11 milioni. Osimhen ha avuto la possibilità di recuperare fisicamente: molte volte l’abbiamo avuto a mezzo servizio. Non solo i gioielli, ma anche tutti gli altri. Il capitano Di Lorenzo è un uomo straordinario, educatissimo, su cui si può sempre contare. Sono sicuro di poterli tenere tutti e vorrei aggiungerne altri. Mi piacerebbe avere un americano, perché in America anche se il campionato vale poco ci sono grandissimi giocatori che risplendono in nazionale. E poi un giapponese, avendo già un coreano, visto che c’è un grande sviluppo del nostro calcio in Oriente e ci sono nuove entrate da considerare. Ma non vorrei mandare via nessuno dei nostri”.