Napoli e Lozano: pacco, doppio pacco e contropaccotto

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

L’arte di arrangiarsi, di fare in modo che le cose girino per il verso giusto anche quando di giusto c’è ben poco. Napoli è la culla di questa speciale abilità: trovare il modo per sorridere alla vita, anche quando la vita ti vuole triste, abbattuto, sconfitto. E Napoli, si sa, è legata ad un filo invisibile con l’America latina, non solo per Maradona, non solo per Careca, non solo per i tanti calciatori che dal Sudamerica sono passati all’ombra del Vesuvio. E’ la filosofia di vita a legare i popoli, anche a chilometri di distanza.

E dall’America latina, precisamente dal Messico, ma con scalo in Olanda, è arrivato a Napoli Hirving Lozano, El Chucky. Prima stagione tra Ancelotti ed il primo Gattuso: “E’ un pacco – commentava qualche tifoso dopo le sue prime difficoltà di ambientamento con il calcio italiano – E’ arrivato a Napoli il nuovo Edu Vargas”. Già, qualcuno rivedeva i fantasmi di quel Vargas vero bomber con il suo Cile al fianco di Alexis Sanchez, ma passato da Napoli lasciando pochissimi ricordi positivi.

Passa un anno, però, e cambia tutto. Altro che pacco, Hirving Lozano cambia velocità e mostra anche ai napoletani perché in Messico sono tutti pazzi di lui. Il Napoli di Gattuso vola anche e soprattutto grazie ad un Lozano ritrovato. E così il pacco è diventato un pacco regalo per i tifosi azzurri:

Scuse doverose e pace fatta. Lozano ha saputo soffrire, aspettare, adattarsi. Lozano ha saputo arrangiarsi. Altro che pacco, questo Lozano si è trasformato in un piacevole “contropaccotto” per quei tifosi azzurri che lo davano già per partente dopo la scorsa stagione. L’arte di arrangiarsi, tirarsi su le maniche e ripartire.