Serie A

Napoli, ecco cosa non ha funzionato a San Siro

Il Napoli, dopo quattro vittorie consecutive, ha perso lo scontro diretto contro il Milan. A San Siro, i rossoneri si sono imposti 2-1 grazie ad un primo tempo di pregevole fattura. Non è servito il rigore di De Bruyne per tornare a casa con un risultato positivo. Una sconfitte che impedisce ai partenopei di mantenere la vetta della classifica in solitaria; con gli stessi punti del Napoli infatti troviamo proprio il Milan e la Roma. Il campionato però è ancora lungo e gli uomini di Conte restano i principali favoriti per la vittoria dello scudetto. La sconfitta di San Siro però deve essere analizzata, specialmente per quanto riguarda tutto ciò che non ha funzionato.

La prima cosa da analizzare è l’approccio; sembra strano per una squadra di Conte ma il Napoli è stato travolto, fisicamente e tecnicamente, nei minuti iniziali di partite. L’aggressività del Milan non ha trovato resistenza da parte di una squadra che si è svegliata troppo tardi. Ancora non è il caso di allarmarsi ma è un qualcosa su cui lavorare per il proseguo della stagione. Confermarsi non è mai semplice; per farlo serve approcciare, nel modo giusto, determinate partite. Il secondo aspetto che non ha funzionato è la difesa. Al netto delle assenze (Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola ed Olivera), la retroguardia scesa in campo a San Siro è entrata in partita troppo tardi.

Napoli, da Marianucci al rendimento di chi è entrato dalla panchina

Al suo esordio in campionato, Marianucci è stato travolto sia dall’ambiente sia dalle qualità di un Milan guidato dal solito straordinario Pulisic. Passiamo poi al rendimento di quei giocatori entrati dalla panchina; abbiamo sempre detto, anche giustamente, come il Napoli sia stato grande protagonista sul calciomercato dando una rosa a Conte con numerose alternative. A San Siro sono entrati Lucca, Neres, Elmas, Lang e Gilmour. Escluso l’ex Brighton (mandato in campo in pieno recupero) e Neres, capace di creare diversi problemi con la sua velocità, gli altri non sono riusciti a dare il rendimento sperato.

Chiudiamo con McTominay protagonista, suo malgrado, di un equivoco tattico. Nel nuovo sistema di gioco di Conte, il 4-1-4-1, lo scozzese parte largo per permettere alla squadra di avere, in mezzo, Anguissa e De Bruyne. Una posizione dove perde quella pericolosità che aveva nella passata stagione quando era praticamente un pericolo costante per le difese avversarie. Ora, dovendo svolgere anche la fase difensiva, fatica ad essere sempre quello dello scorso anno. Cambiare modulo e tornare al 4-3-3? Difficile che ciò avvenga dopo la prima sconfitta ma bisogna lavorare su tutti questi aspetti per confermarsi campioni d’Italia a fine anno.

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Published by
Saverio Fattori