Napoli, Duvan Zapata è lo specchio del fallimento di un progetto
Ieri sera il Napoli è stato vittima di una brutta sconfitta contro l’Atalanta che ne ha determinato l’uscita dalla Coppa Italia. Ad aprire le marcature, al 10′, è stato un ex: Duvan Zapata.
L’attaccante colombiano arrivò al Napoli nel 2013 quando la società di De Laurentiis soffiò il calciatore al Sassuolo, acquistandolo dall’Estudiantes per 7 milioni e mezzo. Nel capoluogo campano sbarca quello che, otto anni fa, a 22 anni, era considerato uno dei prospetti più interessanti del calcio sudamericano e che nell’esperienza precedente nel campionato argentino aveva collezionato 19 reti in 44 partite.
Il rapporto tra Zapata e il Napoli, però, non decollerà mai. 15 reti in 53 presenze sono il suo magro bottino e, soprattutto, non si è mai visto – se non a sprazzi – il calciatore dominante che si può ammirare all’Atalanta. Immaturità tecnica e fisica, difficoltà di ambientamento o il pesante confronto con Higuain; ricercare un unico motivo sarebbe sbagliato: semplicemente, queste cose nel calcio succedono di continuo e sono dettate da un concatenarsi di cause diverse.
Parlare di rimpianto, quindi, sembra essere alquanto azzardato. Parlare con il senno di poi è troppo semplice. Chi, in quegli anni, avrebbe deciso di puntare sulla giovane punta colombiana, piuttosto che su Higuain, in quel momento l’attaccante più forte della Serie A? Nessuno. E così non ha fatto il Napoli che dopo averlo girato in prestito all’Udinese lo cede definitivamente alla Sampdoria. Sono gli anni di Sarri, l’allenatore che decise di non puntare su Zapata ma a cui nulla si può rimproverare dal punto di vista della produzione offensiva.
Il vero rimpianto, quindi, è un altro. La partita di ieri e lo sviluppo di Zapata dimostrano semplicemente che dopo gli anni d’oro di Sarri il progetto Napoli si è arenato e ieri si è misurata la differenza con un ambiente effervescente come quello dell’Atalanta, capace di valorizzare e dare vita a calciatori che non hanno trovato posto in altri club, come Duvan Zapata.