Napoli, Insigne: “Un capitano è un garante dell’amore verso la squadra”

Il capitano del Napoli Lorenzo Insigne ha concesso una lunga intervista a Rivista Undici: "Con Ancelotti avevamo idee diverse. Il calcio di Sarri è gioia".

17/12/2021

15:40

• Tempo di lettura: 2 minuti

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Come riportato da Ansa.it, Lorenzo Insigne, capitano del Napoli e perno offensivo della nazionale di Roberto Mancini, ha rilasciato una lunga intervista a Rivista Undici. Il numero 24 partenopeo ha parlato di vari argomenti, a cominciare della sua infanzia e dei suoi primi approcci con il gioco del calcio: “Giocavo in strada, mettevamo dei mattoncini come porte, si sapeva quando si cominciava e non si sapeva quando si finiva. Ci sono andato anch’io alla scuola calcio, mi hanno insegnato molte cose, non quelle che ho imparato per la strada. Quello che era un gioco è diventato strategia. Rispetto a Inghilterra e Spagna, siamo un Paese in cui la tattica domina. Quando gli stranieri arrivano qui, fanno fatica per quello. Non sono abituati”.

Successivamente,  Insigne ha spiegato il suo rapporto con Napoli : “Un capitano è un garante per le persone che amano la squadra, io credo di aver sempre assicurato che il Napoli non venisse meno all’impegno in campo. Ho un carattere particolare. So scherzare con tutti, ma all’inizio tengo le distanze. Per alcuni tifosi è superbia, sembra che me la voglia tirare. È solo un atteggiamento di difesa. Qualcuno non mi ha mai compreso al 100%. Chi mi conosce davvero, sa come sono fatto”.

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In merito ai tecnici che lo hanno allenato durante la sua carriera si è espresso cosi: “Zeman è stato decisivo, il primo a credere in me. Benítez mi ha completato: avevo sempre pensato che per me il calcio fosse solo attaccare. Il calcio con Sarri è gioia: mi sono divertito tanto in 3 anni, ci è solo rimasta la delusione di non aver vinto lo scudetto. Ancelotti? Non è vero che non ci siamo presi. Avevamo idee diverse, questo sì, su cose di campo. A Gattuso devo tanto. Dopo gli anni di Ancelotti è stato bravo a farmi tornare sui miei passi e a rimotivarmi. Spalletti è una personalità forte: ci ha restituito consapevolezza nella nostra forza”.

Infine, il leader azzurro ha aggiunto: “Se dovessi comprare un biglietto, lo farei per una finale di Champions. Una squadra che mi piace guardare sempre è il City. Il calcio di Guardiola è imperdibile dai tempi di Barcellona. La sua finale perfetta di Champions sarebbe contro il Liverpool. Alla fine, in tv, non ne me perdo una”.

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