Napoli, Koulibaly: “Con il Legia dobbiamo vincere assolutamente”

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Domani sera andrà in scena il terzo turno della fase a gironi di Europa League. Il Napoli di Spalletti affronterà alle 21:00 il Legia Varsavia allo Stadio Diego Armando Maradona, dove cercherà di conquistare la vittoria per migliorare una classifica che lo vede ultimo – in compagnia del Leicester – con un solo punto. A comandare il girone c’è proprio il club polacco a punteggio pieno, seguito dallo Spartak Mosca a quota 3 punti.

Alla vigilia del match di coppa, il difensore dei partenopei, Kalidou Koulibaly, ha preso parte alla conferenza stampa, affiancato dal suo allenatore. Queste le dichiarazioni del calciatore, raccolte dai colleghi di Tuttomercatoweb: “Per la partita di domani dobbiamo essere pazienti perché il Legia si chiude dietro e riparte molto bene, l’abbiamo visto contro il Leicester, quando hanno avuto 3-4 occasioni di segnare. Se il Legia è al primo posto del girone è perché lo merita, non per fortuna. Svolgono bene il proprio piano di gioco. Domani verranno con le stesse intenzioni, aspettarci dietro e ripartire, noi dovremo essere bravi a segnare il prima possibile. Ma se non arriva il gol bisognerà essere pazienti perché potremo vincerla anche con la solidità dietro. Quella di domani è una partita da vincere assolutamente”.

Successivamente, Koulibaly ha risposto alle domande poste dai giornalisti, esaminando il momento attuale e la diversità di rendimento tra campionato ed Europa League della squadra azzurra.

Sulla differenza di rendimento della difesa tra coppa e campionato:
“Non lo so, questo dobbiamo ancora capirlo. Abbiamo subito tanti gol in Europa League e questo mi dà fastidio perché sappiamo di avere calciatori di livello dietro. Non è una cosa della difesa, ma di squadra e di testa. Con i fenomeni che abbiamo davanti possiamo far gol sempre. La solidità che abbiamo in campionato dobbiamo ritrovarla anche in Europa League. Questo è uno degli obiettivi primari. Io non mi faccio tanti problemi perché so che abbiamo i calciatori giusti per fare bene e ritroveremo questa solidità presto, spero già a partire da domani”.

Ti lusinga il fatto che Spalletti ti consideri un comandante? Che clima c’è nello spogliatoio?
“Mi fa piacere, ma sappiamo che tutti qui sono importanti. Bisogna dare il 100% per il Napoli. Il mister mi chiede un po’ di più e motivare la squadra, io devo farlo perché sono da tanti anni qui. Il mister mi ha detto che la squadra ha bisogno di questo e io devo darglielo per vincere le partite. Nello spogliatoio in questo momento si vive bene, quando vinciamo è più facile. Bisogna gestire ogni calciatore in egual modo e lo stiamo facendo bene, quando facciamo il torello in allenamento siamo tutti lì a ridere. Dobbiamo continuare così. Ma la cosa più importante è il match di domani, le risate poi ci saranno dopo la partita, quando avremo vinto”.

Sulla voglia di rivalsa della squadra dopo la delusione della scorsa stagione:
“Questo gruppo è uno dei gruppi più forti in cui ho giocato. Lo scorso anno ci sono stati tanti infortuni e ci sono mancate un po’ di cose. Quest’anno Spalletti è venuto e ci ha detto di essere un gruppo di campioni, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo altrimenti non serve a niente. Noi pensiamo solo a vincere le partite. Avevo ragione quando dicevo che questo uno è dei migliori gruppi in cui ho giocato, senza mancar di rispetto agli altri con cui ho giocato. Con quest’inizio di stagione tutti vorranno vincere contro di noi. Bisogna tenere i piedi per terra e correggere ciò che non va. Lo stiamo facendo e vogliamo andare sempre più in alto”.

Spalletti ti chiama ‘Comandante’, i tifosi ti chiamano K2, KK, ora anche K3. Ti piacciono questi nomignoli?
“Sì, mi piacciono i miei nomignoli. L’importante è vincere”.

Sulla differenza tra Serie A ed Europa League:
“La differenza tra Serie A ed Europa è il tipo di calcio. Quando giochiamo in Inghilterra l’intensità è più alta, non gestiscono tanto la partita e corrono. Con lo Spartak abbiamo visto un grande Napoli, peccato essere andati sotto di un uomo, poi siamo crollati. Quello ci ha insegnato che tipo di calcio fare. Domani sarà una gara differente, contro una squadra chiusa. Dobbiamo adeguarci sempre al calcio che propone la squadra avversaria ed esprimere il nostro. Per noi la cosa più importante è vincere e sappiamo che giocando il nostro calcio, al nostro livello, possiamo battere chiunque”.

Sulla scuola italiana:
“Sono molto fortunato. Ho imparato l’italiano a scuola, non sapendo che sarei venuto qui a giocare. Da quando sono arrivato tutti i mister che ho avuto mi hanno insegnato qualcosa, da Benitez a Spalletti. Sono molto fortunato ad esser venuto qui, per i difensori l’Italia è la scuola migliore dal punto di vista tattico. Mi ha reso migliore, ma non dimentico anche quanto fatto prima in Belgio, Francia e Senegal. Sono fiero di quello che sono oggi e lo devo a tutte le esperienze fatte”.

Quant’è importante in ottica Europa League arrivare primi nel girone e andare direttamente agli ottavi?
“Per noi l’importante è qualificarci, sarebbe un peccato non andare avanti. Faremo di tutto per essere primi, ma non bisogna pensare così lontano. Ci saranno tante partite prima, sia in campionato che in Europe League. La qualificazione sarà giocata al massimo fino all’ultima partita, ora pensiamo a vincere tutte le gare fino alla sosta”.

Hai superato l’amarezza di Firenze per quell’episodio di razzismo nei tuoi confronti?
“Sì, l’ho superata perché ho tanti compagni e lo staff che mi sono sempre stati dietro. Ho ricevuto tanti messaggi di personaggi pubblici in Italia che mi hanno fatto molto piacere. Mi dispiace cos’è successo a quel ragazzo, io non ci ho dormito per due notti, pensavo di aver sbagliato. Mi dispiace molto. Tante persone mi hanno chiamato anche da Firenze, chiedendomi di invitare questo ragazzo. Per me non ci sarebbero problemi, sarebbe un bel modo per capire cosa sia successo nella sua testa. E’ una lotta a cui tengo tanto quella contro il razzismo e dobbiamo continuare a lottare”.