Napoli, sei campione d’Italia: i momenti chiave della stagione

Napoli, sei campione d’Italia: i momenti chiave della stagione

Napoli Campione d'Italia (Photo by Alfredo Falcone, LaPresse) calcioinpillole.com

Una stagione complicata, lunga e faticosa conclusa nel miglior modo possibile. Il Napoli, all’ultima giornata di campionato, davanti ai propri tifosi, si è laureato campione d’Italia. E’ il quarto scudetto nella storia dei partenopei, il terzo in 2 anni. Ieri sera, contro il Cagliari, ci hanno pensato McTominay e Lukaku a far partire la festa; non potevano che essere loro due, tra i principali protagonisti della stagione, a determinare la vittoria dello scudetto. Il Napoli ha vinto contro l’Inter, la Juventus, il Milan e l’Atalanta; si è imposto per una programmazione, chiara, precisa e una voglia tipica del proprio allenatore. Andiamo a vedere i momenti chiave della stagione partenopea.

Dobbiamo partire dalla fine della scorsa stagione quando, al termine di un campionato disastroso, la società annunciò una vera e propria rivoluzione con l’arrivo di Conte. Un tecnico specializzato nel rivitalizzare squadre in difficoltà come successo con la Juventus e con l’Inter. Il suo arrivo ha immediatamente portato il Napoli tra i favoriti per lo scudetto grazie proprio al carisma dal suo tecnico e alla sua capacità comunicativa di mettere pressione agli altri.

Napoli campione d’Italia: il mercato, la sconfitta di Verona e le sfide con l’Inter

Il mercato, sotto stretta supervisione di Conte, è l’altro elemento che ha portato il Napoli a laurearsi campione d’Italia. Sono arrivati giocatori importanti come Buongiorno, McTominay, Lukaku, Neres più due come Spinazzola e Gilmour che si sono rivelati determinanti nel corso della stagione. Altro aspetto da non sottovalutare, nel percorso dei partenopei, è stata la sconfitta di Verona della prima giornata di campionato. Un 3-0 netto che ha portato la società ad accelerare sul mercato; mossa rivelatasi vincente.

Altri due momenti chiave nella vittoria dello scudetto sono le partite contro l’Inter. In casa dei nerazzurri, i partenopei hanno dimostrato, soprattutto dopo il pareggio di Calhanoglu, di saper soffrire, di abbassarsi nella propria metà campo senza però concedere troppe occasioni da gol. La solidità difensiva è sempre stato un punto di forza delle squadre di Conte.

Completamente opposto l’atteggiamento nel match di ritorno dove i partenopei hanno alzato il baricentro, pressato alto e messo in grande difficoltà gli uomini di Inzaghi. I 180 minuti contro i nerazzurri hanno dimostrato la capacità, del Napoli, di adattarsi all’avversario e alla situazione della partita. Bisogna menzionare anche la trasferta con l’Atalanta. Prima Retegui, poi la rimonta partenopea prima del pareggio di Lookman; quando sembrava poter finire sul 2-2, il colpo di testa di Lukaku ha dimostrato la voglia e la capacità del Napoli di non mollare mai.

Il successo oltre le difficoltà: la cessione di Kvaratskhelia e gli infortuni

Una cessione, quella di Kvaratskhelia nel mercato di gennaio, che sembrava tagliare fuori il Napoli dalla corsa scudetto. L’attaccante non è stato sostituito come ci si aspettava ma, nonostante questo, i partenopei hanno trasformato la cessione in un punto di forza per prendersi lo scudetto. L’altra difficoltà sono stati gli infortuni da Buongiorno a Lobotka passando per Neres. Problemi a cui il Napoli ha sempre trovato una soluzione. E’ stato uno percorso lungo quello dei partenopei ma, alla fine, è arrivata la soddisfazione più grande.