Napoli, i titolari “tradiscono”: Coppa Italia “al bacio” per capire i propri limiti

Un’eliminazione, quella dagli ottavi di Coppa nazionale, molto pesante, perché impedisce alla squadra partenopea di vincere un trofeo alla portata e magari mirare ad una clamorosa doppietta con lo scudetto. La partita contro la Cremonese è servita per capire una cosa…

Napoli, i titolari “tradiscono”: Coppa Italia “al bacio” per capire i propri limiti

Il gruppo Spalletti sforna divise (ultima quella dedicata alla festa degli innamorati, con un bacio in risalto su un fianco), e solitamente anche grandissime prestazioni, frutto di un gioco spumeggiante e di un ritmo sincronico nei movimenti e nelle motivazioni.

Motivazioni, si è detto. Sì, perché questo stop nel trofeo nazionale arriva dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter e una serie di amichevoli “mondiali” ben al di sotto delle aspettative, con una serie di brutti ko nei test contro Villarreal e Lille, per mancanza di motivazioni. La seconda “sconfitta” della stagione è pesantissima per il Napoli, che viene eliminato agli ottavi ai calci di rigore dalla Cremonese ultima in campionato. Spalletti opta per un massiccio turnover, Juan Jesus e Simeone rispondono al vantaggio di Pickel, ma Afena-Gyan gela il Maradona prima del triplice fischio. Impresa di Ballardini alla prima in panchina coi grigiorossi, che sfiderà la Roma di Mourinho ai quarti. Ma a “tradire” sono loro, i big azzurri. Proprio perché, finché ci sono le giuste motivazioni, tutto funziona alla perfezione, ma quando si inizia a pensare di essere invincibili, allora le cose cambiano…

Onore al merito per gli undici schierati all’inizio. Certo, la gestione della palla è diventata “credibile” solo nella ripresa, ma il calcio contemporaneo non si può affrontare solo coi titolarissimi. La storia (mazzarriana e sarrista) dovrebbe insegnare qualcosa. In campo c’era una Cremonese ultima in classifica in Serie A, che ha pareggiato con l’ex romanista Felix a tre minuti dalla fine per una particolare fatalità che avviene una volta nella vita. Quello della piovosa notte di ieri a Fuorigrotta è un incidente di percorso, sempre che una fetta astrusa di soloni iper-critici non ne faccia ora una tragedia in nome di un triplete mancato.