Nati Oggi: Christian Chivu, protagonista con l’Inter nel 2010

(Photo by Jamie McDonald/Getty Images)

Il 26 ottobre 1980, nella città industriale di Reșița, in Romania, nasce Christian Chivu. È qui, nel club locale, che fa tutta la trafila delle giovanili, fino all’approdo in prima squadra, nel 1997, quando esordisce nella prima divisione rumena. Difensore centrale moderno, all’occorrenza terzino, bravissimo con i piedi, chiude la stagione, non ancora maggiorenne, con 24 presenza e due reti. In estate passa all’Universitatea Craiova, dove resta una sola stagione, perché nel 1999 è l’Ajax a puntare su Chivu.

In Olanda, sotto la guida di Ronald Koeman, gioca con una tale autorevolezza da guadagnarsi, nel 2001, ad appena 21 anni, la fascia di capitano. Nella stagione 2001/2002, insieme ad giovanissimo Zlatan Ibrahimovic, guida i lancieri alla conquista del Campionato e della Coppa dei Paesi Bassi. L’anno successivo arriva anche l’esordio in Champions League, con l’Ajax che cade solo ai quarti di finale, contro il Milan.

Nel 2003, arriva la chiamata della Serie A: a volere Chivu è la Roma, che con il rumeno e Walter Samuel chiude il campionato con la miglior difesa della Serie. La stagione successiva, gli infortuni lo tengono a lungo lontano dal campo: da lì in avanti, saranno una costante della sua carriera. Dal 2005 al 2007 ha un nuovo compagno di reparto, Philippe Mexès, e con i giallorossi, alla fine della stagione 2006/2007, arriva il primo trofeo italiano, la Coppa Italia.

In estate firma un quinquennale con l’Inter, che lo paga 16 milioni di euro. A Milano resterà fino al 2014, quando l’età ed i molteplici infortuni lo costringono al ritiro. In mezzo, ci sono cinque stagioni (le prime) giocate da protagonista, sia sotto la guida di Roberto Mancini, che con José Mourinho in panchina. È il periodo d’oro dell’Inter, e Chivu in quegli anni vince per tre volte il Campionato e, soprattutto, la Champions League del 2010. Nella finale di Madrid, contro il Bayern Monaco, è nell’undici titolare, schierato come terzino sinistro, riuscendo dell’impresa di annullare Robben. In nazionale le soddisfazioni sono decisamente minori: con la Romania, dal 1999 al 2011, non ha mai avuto il piacere di giocare un Mondiale, ma solo due Europei, nel 2000 e nel 2008.