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Gli esordi

Il 3 novembre 1945 la Seconda Guerra Mondiale è finita da poco, quando a Nördlingen, cittadina medievale della Baviera, nasce Gerd Müller. Tira i primi calci nelle giovanili del club cittadino e poi nella prima squadra, il TSV 1961 Nördlingen. Nel 1964 lo notano gli osservatori del Bayern Monaco, che all’epoca militava in Regionalliga Süd, la seconda serie del calcio tedesco. E per dare l’assalto al massimo campionato, la Bundesliga, decide di affidarsi ad un manipolo di ragazzi di talento: Sepp Maier, Franz Beckenbauer e, appunto, Gerd Müller.

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Il Bayern Monaco

Scelta vincente, perché nel 1965 arriva la promozione, e da lì il Bayern Monaco apriranno il primo ciclo vincente della loro storia. In Germania ed in Europa. E una bella parte del merito va, senza dubbio, a Gerd Müller, che in Baviera resta fino al 1979, legando praticamente tutta la sua carriera ai Die Roten. Vincendo tutto quello che c’era da vincere, e segnando caterve di gol: alla fine saranno 365 in 427 presenze in campionato, e 571 in 612 partite in totale.

In quegli anni, Müller si è laureato quattro volte campione di Germania (1969, 1972, 1973 e 1974) e per tre volte consecutive ha conquistato la Coppa dei Campioni (1974, 1975 e 1976). Alla bacheca vanno aggiunte anche una Coppa delle Coppe ed una Coppa Intercontinentale. A livello individuale, il Bomber der Nation (il “bomber nazionale”), vanta anche il Pallone d’Oro del 1970. Ad oggi, nessuno ha segnato come lui in Bundesliga, e fino all’avvento di Lionel Messi ha detenuto ogni genere di record. Dal maggior numero di reti segnate in stagione al numero di gol messi a segno nell’anno solare.

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La Germania Ovest

Un ruolino impressionante, persino migliorato con la maglia della Nazionale della Germania Ovest. Che ha trascinato alla vittoria dei Mondiali del 1974, con 4 reti, compresa quella del 2-1 in finale contro l’Olanda. Due anni prima, era stato protagonista anche agli Europei di Belgio 1972, vinti dalla Germania Ovest in finale contro l’Urss: 3-0, doppietta di Gerd Müller. Dopo la conquista del Mondiale, a neanche 29 anni, saluta la Nazionale, con uno score – impressionante – di 68 reti in 62 partite. Molti anni dopo, sarà Miroslav Klose, altro pezzo di storia del calcio tedesco, a superarlo, sia nei gol totali (70 contro 68) che nelle marcature nelle fasi finali di un Mondiale (16 a 14).