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Il 18 dicembre 1966, a Bologna, nasce Gianluca Pagliuca, uno dei migliori portieri degli anni Novanta e della storia del calcio. Entra nelle giovanili del Bologna nel 1982, ma nel 1986 lascia la sua città natale per Genova, sponda Sampdoria. Dopo un anno in prestito con la Primavera blucerchiata, Mantovani decide di riscattarlo, e nella stagione 1987/1988 entra a far parte della prima squadra. Esordisce in Serie A a maggio, ma l’annata successiva, dopo le ottime prove in Coppa Italia, Vujadin Boškov lo promuove primo portiere.

La Sampdoria, con Pagliuca tra i pali, vince un’altra Coppa Italia, e raggiunge per due volte consecutive la finale di Coppa delle Coppe. Nella prima, nel 1989, esce sconfitta, ma nella seconda supera l’Anderlecht grazie a due reti di Vialli nei tempi supplementari: la Sampdoria conquista il suo primo trofeo europeo.

Nella stagione successiva (1990/1991) arriva lo storico scudetto. La Sampdoria è un outsider, ma ricca di campioni, nonostante il 5° posto finale dell’anno precedente. Nello stesso anno, Pagliuca si piazza 21° nella classifica finale del Pallone d’Oro, nonché la prima presenza in Nazionale maggiore.

La Sampdoria, l’anno successivo, non è capace di ripetersi in Serie A, ma è protagonista in Europa. La cavalcata in Coppa dei Campioni, però, si ferma sul più bello, alla finale di Wembley. A gelare la Sampdoria, che ha di fronte il dream team del Barcellona, un bolide su punizione di Ronald Koeman, alla fine dei 90′. Per Pagliuca è un anno interlocutorio, in cui la concorrenza di Marchegiani in Nazionale lo mette sotto pressione.

Si riscatta giusto in tempo per i Mondiali di Usa 94, in cui parte titolare, ma dopo il rosso contro la Norvegia lascia per due partite il posto proprio a Marchegiani. Che offre ottime prestazioni, ma non abbastanza per convincere Sacchi a rinunciare a Pagliuca. Che, così, sarà tra i pali Azzurri anche nella finale contro il Brasile. Non basta, però, la sua fama di para rigori (in carriera, alla fine, saranno 24 i tiri dal dischetto neutralizzati in Serie A, un record). Blocca il tiro di Marcio Santos, dopo l’errore di Baresi, ma gli sbagli di Baggio e Massaro consegnano il Mondiale al Brasile.

In estate, dopo 286 presenze con la Sampdoria, passa all’Inter, dove rimarrà fino al 1999. A Milano vince un solo trofeo, la Coppa Uefa del 1998, superando la Lazio 3-0 al Parco dei Principi. Sarà il portiere titolare della Nazionale anche ai Mondiali di Francia 98, al termine dei quali lascerà la maglia Azzurra. Dietro di lui, infatti, Angelo Peruzzi e il giovane Gianluigi Buffon, chiedono spazio.

Nel 1999 Gianluca Pagliuca torna a casa, al Bologna, dove rimane fino al 2006. Sarà una lunga parentesi, iniziata con la squadra in Coppa Uefa, e terminata con la prima ed unica stagione giocata da Pagliuca in Serie B. Si regala un ultimo anno in Serie A con la maglia dell’Ascoli, prima di appendere definitivamente i guanti al muro, nel 2007.