Nati Oggi: Giorgio Chinaglia, dalla Lazio ai Cosmos di Pelé

Lazio Giorgio Chinaglia

Lazio Giorgio Chinaglia

Il 24 gennaio 1947, a Carrara, nacque Giorgio Chinaglia, per tutti, Long John. Quando è ancora un bambino la famiglia si trasferisce in Galles, dove il padre trova lavoro in una miniera. Qualche anno dopo, i suoi apriranno un ristorante a Cardiff, dove intanto Giorgio Chinaglia studia e tira i primi calci a un pallone. La squadra della città, però, gli offre solo l’opportunità di un provino, ma nessun contratto. Per ripicca, così, accetta la corte degli storici rivali del Cardiff City, lo Swansea, che sarà la sua prima squadra nel professionismo. Deluso dallo scarso impiego, d’accordo con  il padre torna in Italia per il servizio militare.

Il Chinaglia calciatore

Siamo nel 1966, e per Giorgio Chinaglia arriva il primo ingaggio in una squadra italiana, la Massese, in Serie C. Dopo una solo stagione passa all’Internapoli, nella stessa serie, dove in due stagioni mette a segna 24 reti. Abbastanza per farsi notare dagli osservatori della Lazio, che lo porta nella Capitale l’anno del ritorno in Serie A, nel 1969. L’impatto nella massima serie di Long John è impressionante: nella prima stagione segna 12 reti, nella seconda 14, ma non evita ai biancocelesti la retrocessione. Il purgatorio dura solo un anno, perché la Lazio, con le 21 reti di Giorgio Chinaglia e la guida attenta di Tommaso Maestrelli, ritrova subito la Serie A.

E, soprattutto, diventa la mina vagante del torneo. Nel 1973 la Lazio perde lo scudetto all’ultima giornata, cadendo con il Napoli, superata al fotofinish dalla Juve vittoriosa sulla Roma. L’anno successivo, invece, è quello buono: Giorgio Chinaglia firma 24 reti, e i biancocelesti conquistano il loro primo titolo. Da quel momento, la parabola della Lazio diventa discendente, e per Long John tornare a battagliare per la salvezza non è un’opzione. Nell’aprile del 1976, così, rescinde il contratto che lo lega ai biancocelesti, e vola negli Stati Uniti. Una decisione quasi pionieristica per l’epoca, ma che gli regala una seconda parte di carriera decisamente appassionante.

Dopo essere stato la bandiera della Lazio in Italia, Giorgio Chinaglia diventa il simbolo dei New York Cosmos. Nella Grande Mela, al di là del valore della NASL, il campionato americano dell’epoca, avrà la fortuna e il piacere di condividere lo spogliatoio con Pelé e Beckenbauer. In tutto, negli stati Uniti ha segnato 231 gol in 234 partite, aggiudicandosi per cinque volte la classifica marcatori e per quattro volte il campionato americano. Nel 1985, a 38 anni, torna finalmente in Italia, dove si regala un paio di stagioni tra Prima e Seconda Categoria, nelle fila del Villa San Sebastiano. Appende le scarpe al chiodo con un solo rimpianto, quello della Nazionale. Di cui è stato protagonista per una parentesi troppo breve, e nel suo momento più deludente, il fallimentare Mondiale del 1974.

Fuori dal campo, ha assunto ruoli dirigenziali importanti, a partire dalla presidenze della Lazio, in un momento delicatissimo, nella metà degli anni Ottanta. Negli anni successivi, Giorgio Chinaglia ha legato il proprio nome a vicende fumose che gli sono valse processi e condanne. Ha vissuto sempre tra Italia e, soprattutto, Florida, dove è morto nel 2012, nella sua casa di Naples.