Nati Oggi: Gonzalo Higuaín, “El Pipita”

(Photo by Mitchell Leff/Getty Images)

Il 10 dicembre 1987, a Brest, dove gioca il padre calciatore, nasce Gonzalo Higuaín. L’anno successivo la famiglia fa ritorno nel Paese d’origine, l’Argentina, dove il “Pipita” crescerà, anche calcisticamente. A 14 anni entra nelle giovanili del River Plate, con cui esordisce nel 2005, chiudendo la prima stagione con 13 reti in 35 presenze. Attaccante d’area di rigore, bravo con entrambi i piedi e sempre efficace nei ripiegamenti difensivi, Gonzalo Higuaín a poco più di 19 anni vola in Europa, al Real Madrid.

A Madrid arriva per 13 milioni di euro, su espressa richiesta dell’allenatore dei Blancos Fabio Capello. Dopo i primi sei mesi di rodaggio, in panchina, nella stagione 2007/2008 arriva Schuster, che gli preferisce spesso i più esperti Van Nisterlooij e Raùl. L’anno successivo, però, alla guida del Real arriva Juande Ramos, e Higuaìn esplode: chiude con 22 reti e 9 assist. Diventa il centravanti titolare, e nella stagione 2011/2012, con Cristiano Ronaldo e Benzema, forma il tridente d’attacco più prolifico della storia del Real. Rimane in Castiglia fino al 2013, conquistando tre volte la Liga, e segnando 121 reti in 264 presenze.

In estate accetta la corte del Napoli, che investe 40 milioni di euro: un affare, col senno di poi. Gonzalo Higuaín, all’ombra del Vesuvio, dimostra di essere tra i migliori centravanti del mondo. Tocca l’apice nella stagione 2015/2016, quando segna 36 reti in 35 presenze, un record eguagliato da Ciro Immobile qualche mese fa. Alla fine della stagione passa alla Juventus, che per il Pipita paga l’intera clausola rescissoria di 90 milioni di euro. Con il club partenopeo vince una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana, ma la piazza lo vive come un tradimento.

A Torino dopo due stagioni ad alti livelli, ed altrettanti scudetti vinti, finisce improvvisamente ai margini. Nella stagione 2018/2019, così, finisce in prestito prima al Milan e poi al Chelsea. A Londra ritrova Maurizio Sarri, e conquista il suo primo ed unico trofeo europeo, la Coppa Uefa. Tornato alla Juve, pur non rientrando quasi mai tra i titolari, dà comunque un contributo importante alla corsa scudetto, che gli valgono il terzo alloro in bacheca. Alla fine della scorsa stagione ha scelto l’avventura americana, in MLS, con la maglia dell’Inter Miami.