Il 13 dicembre 1946, a Cinisello Balsamo, a Nord di Milano, nasce Pierino Prati. Attaccante forte fisicamente e dal grande fiuto del gol, cresce nelle giovanili del Milan, e nel 1965 va a farsi le ossa in Serie C1, alla Salernitana. Che, anche grazie alle sue 10 reti, conquista la promozione in Serie B. L’anno successivo gioca al Savona, proprio in Serie B, reggendo egregiamente il salto di categoria: chiude con 15 reti in 29 presenze. Nella stagione 1967/1968, quindi, il Milan lo considera maturo, a ragione, per la Serie A. In tutto segna 22 reti, di cui 4 in Coppa delle Coppe, che alza al cielo dopo la vittoria in finale (2-0) contro l’Amburgo. Le reti in campionato invece sono 15. Pierino Prati è il capocannoniere della Serie A, stravinta dai rossoneri, con 9 punti di vantaggio sul Napoli secondo.

Nella primavera del 1968 esordisce anche con la maglia della Nazionale, nel doppio confronto contro la Bulgaria che vale l’accesso alla fase finale dell’Europeo. All’epoca, la rassegna continentale era limitata a sole 4 squadre, e l’Italia, che ospita la manifestazione, affronta l’Urss in semifinale. Finisce 0-0, e il sorteggio, quindi la fortuna, premia gli Azzurri. In finale, invece, ci vorrà il “replay”, dopo l’1-1 contro la Jugoslavia: nella ripetizioni, giocata il 10 giugno a Roma, l’Italia vince 2-0 e Pierino Prati, pur avendo giocato solo la prima delle due finali, è a pieno titolo Campione d’Europa.

La stagione successiva, è quella della Coppa dei Campioni, che il Milan vince Santiago Bernabeu di Madrid passeggiando sull’Ajax. Il protagonista assoluto del 4-1 finale, con ben tre reti, è proprio Pierino Prati. In quel momento, insieme a Gigi Riva, è senza dubbio il migliore attaccante d’Italia, e quindi tra i migliori al mondo. La stagione successiva, lo scudetto finisce per la prima, e ultima, volta a Cagliari, con il Milan che chiude al quarto posto, non un buon viatico in vista del Mondiale del Messico. L’attaccante del Milan, pur tra i 22 convocati, non scende mai in campo, chiuso da Riva e Boninsegna, che trascinano gli Azzurri fino alla finale. Persa, per 4-1, contro il Brasile di Pelé e Carlos Alberto.

Prati resta al Milan fino al 1973, conquistando una seconda Coppa delle Coppe e due Coppe Italia, prima di passare alla Roma. I tanti problemi fisici degli ultimi due anni in rossonero, spingono la dirigenza a cederlo, ma nella Capitale vive una seconda giovinezza. Nella stagione 1974/1975 sembra tornare improvvisamente ai suoi livelli, segna con regolarità e gioca con continuità. Sarà invece il canto del cigno: da quel momento il declino è piuttosto rapido, e dopo tre stagioni in Serie C2, con la maglia del Savona, nel 1981 appende gli scarpini al chiodo. Ci ha lasciato, dopo una lunga malattia, il 22 giugno di quest’anno.