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Il 29 novembre 1973, a Cardiff, nasce Ryan Joseph Wilson, diventato, raggiunti 16 anni, Giggs. A causa di un rapporto a dir poco conflittuale con il padre, sceglie il cognome materno, da cui prende anche la nazionalità gallese. Siamo nel 1989, e due anni prima Ryan Giggs ha fatto un’altra scelta, che ne segnerà la carriera e la vita. Nel 1987, infatti, lascia l’academy del Manchester City e accetta la corte del Manchester United, con cui, nel 1990, firma il suo primo contratto da professionista. Ala sinistra imprendibile, con un eccezionale fiuto del gol, negli anni si affermerà come il miglior interprete, per distacco, del ruolo. Alex Ferguson, che di quel Manchester United era l’architetto, lo lancia in pianta stabile nel suo undici tipo già dalla stagione 1991/1992.

E Ryan Giggs, non delude. Corre, segna e fa segnare i suoi compagni, ma, soprattutto, garantisce una continuità eccezionale. La cura maniacale per il proprio fisico ne allungherà la carriera fino ai 40 anni, in un ruolo decisamente dispendioso. La sua avventura nel calcio è totalmente sovrapponibile al momento storico migliore del Manchester United, con cui vive, da protagonista, molte più gioie che dolori. Ha vinto due Champions League, quella del 1999 e quella del 2008, 13 volte la Premier League, un record assoluto, una Coppa delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e una Coppa del Mondo per Club. Ma anche dieci Charity Shield, 4 Coppe di Lega e 4 Coppe d’Inghilterra.

Si ritira dal calcio giocato nel 2014, lasciando dietro di sé una lista infinita di record. Da quello  del calciatore ad aver segnato in più edizioni consecutive di Premier League, dalla sua istituzione (1992-1993) al 2012-2013, a quello del calciatore con più presenze in Premier League (672). Dal giocatore ad aver vinto più trofei con il Manchester United (37), a quello che ha segnato in più edizioni della Champions League (17). Ma è anche il calciatore ad aver giocato più partite con il Manchester United in totale (963) e in competizioni Uefa (159). Inoltre, è il calciatore ad aver preso parte a più edizioni consecutive della Champions League: 18. L’unico cruccio, è per la Nazionale: con il piccolo Galles, che allena dal 2018, non ha mai giocato né un Mondiale, né un Europeo. Esattamente come un altro grandissimo della storia dei Red Devils: George Best.