Nati oggi: Simeone, il “Cholo” che ha fatto grande l’Atletico

Il 28 aprile 1970, a Buenos Aires, nasceva Diego Pablo Simeone, in arte, “El Cholo”, dall’azteco Xoloitzcuintli, ossia “incrocio di razze”. Cresce nelle giovanili del Vélez Sarsfield, con cui esordisce nel campionato argentino nel 1987. L’impatto con il calcio dei grandi è devastante: archetipo del centrocampista sudamericano, fatto di grinta e qualità, corre, imposta, segna e recupera vagonate di palloni. Dopo tre stagioni in Argentina, e le prime convocazioni in Nazionale, nell’estate del 1990, arriva l’offerta del Pisa del presidente Anconetani. Una intuizione felice, ma che non risparmia ai toscani, al termine della stagione, la retrocessione in Serie B.

Diego Pablo Simeone resta anche in cadetteria, nonostante un buon esordio nel calcio europeo, i grandi club non sembrano interessati al giovane argentino. Nel 1992, così, decide di cambiare aria, e cede alla corte del Siviglia, in Liga. In due anni in Andalusia arriva la definitiva consacrazione, che gli vale la convocazione dell’Argentina per i Mondiali di Usa ’94, e il passaggio, la stessa estate, all’Atletico di Madrid. Con i Colchoneros arriva la prima grande gioia, la vittoria della Liga nel 1996, che proietta definitivamente il Cholo tra le stelle del calcio europeo. Al termine della stagione successiva, così, passa all’ambiziosa Inter di Massimo Moratti.

A Milano resta due stagioni, sfiorando lo scudetto nella prima, in cui arriva comunque la Coppa Uefa, vinta in finale contro la Lazio. Proprio i biancocelesti lo portano a Roma nel 1999, nell’affare che porta Christian Vieri in nerazzurro. Nella Capitale vive le 4 stagioni migliori della storia laziale e della propria, in cui conquista una Supercoppa Europea, una Supercoppa Italia, una Coppa Italia e, soprattutto, lo scudetto del 2000. Al termine di una rimonta iniziata proprio grazie ad una rete di Diego Pablo Simeone, contro la Juventus, in quel momento distante 10 lunghezze. Nel 2003, con la Lazio nel pieno della crisi finanziaria, torna all’Atletico Madrid, prima di fare rientro, nel gennaio del 2005, in Argentina, dove chiude la carriera nel 2006 con la maglia del Racing. In Nazionale, tra il 1988 e il 2002, mette insieme 106 presenze, segnando 11 reti e partecipando a tre Mondiali.

Neanche il tempo di togliere gli scarpini, e Diego Pablo Simeone veste la tuta e siede in panchina, proprio alla guida del club argentino. Prima tappa di una carriera che lo porterà a guidare Estudiantes, River Plate, San Lorenzo, Catania e di nuovo al Racing, prima della grande chance: l’Atletico Madrid. Siamo a dicembre 2011, e il Cholo porta in dote appena due campionati vinti in Argentina. Ma anche un modello di calcio ben definito e solido: ciò che serve per scardinare il duopolio, basato sullo spettacolo, di Barcellona e Real Madrid.

Missione ampiamente riuscita, perché dopo quasi dieci anni Simeone è ancora alla guida dei Colchoneros. E in questa decade ha dato un contributo essenziale a fare della seconda squadra di Madrid la terza potenza del calcio spagnolo, ormai stabilmente tra le big d’Europa. Nel 2014 la vittoria della Liga è stato un momento quasi epico, vista la caratura delle avversarie. In quella stessa stagione arriva anche in finale di Champions League, perdendo, ai tempi supplementari, contro il Real Madrid. Diego Pablo Simeone ci riproverà due anni dopo, arrendendosi, di nuovo, ai Blancos, questa volta ai rigori.