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Il 4 gennaio 1990, a Greifswald, in Germania Est, a pochi mesi dalla riunificazione, nasce Toni Kroos, uno dei calciatori tedeschi più vincenti di sempre. Nei primi anni, segue le orme del padre, allenatore delle giovanili del club cittadino, e poi dell’Hansa Rostock. Nel 2014, però, le eccezionali prestazioni di Toni Kroos  convincono il Bayern Monaco a puntare su di lui. Centrocampista di costruzione, ambidestro, dotato di una visione di gioco impressionante, diventa ben presto uno dei talenti più promettenti del panorama europeo.

Dopo la trafila con le selezioni giovanili dei bavaresi, esordisce in Bundesliga nel 2007, ma per trovare maggiore continuità, a febbraio del 2009 va in prestito al Bayer Leverkusen. In un anno e mezzo mette insieme 48 presenze e 10 reti, e nel 2010 è finalmente pronto per tornare al Bayern Monaco, da titolare. Le quattro stagioni vissute a Monaco sono un crescendo, ma l’apice è nella stagione 2012/2013. Toni Kroos è il perno del centrocampo dei bavaresi, con cui vince il suo secondo titolo e la Champions League, nella finale contro il Borussia Dortmund. Quindi, nella bacheca di Kroos arrivano anche la Supercoppa Uefa e il Mondiale per Club. La stagione successiva, arriva un’altra Bundesliga, la terza, che lo lancia definitivamente nell’Olimpo dei migliori centrocampisti del mondo.

E lo dimostra ai Mondiali di scena in Brasile, conquistati dalla Germania, lanciata in finale dallo storico 7-1 sul Brasile padrone di casa in semifinale. In quell’occasione, Kroos segna due reti, mentre per superare l’Argentina ci sarà bisogno dei supplementari e di una magia di Mario Gotze. Kroos , che nel frattempo ha raggiunto le 100 presenze con la maglia della Germania, è diventato da qualche gara capitano della sua Nazionale.

Tornando al 2014, pochi giorni dopo la vittoria del Mondiale diventa ufficiale il suo passaggio al Real Madrid. Costo dell’operazione: 25 milioni di euro, un affare con il senno di poi. Nelle sei stagioni giocate si qui a Madrid Toni Kroos si è dimostrato elemento fondamentale nei meccanismi dei Blanocs. Con cui ha continuato a mietere successi: tre Champions League, quattro Coppe del Mondo per Club (che sommate a quella vinta con il Bayern diventano cinque, nessuno ne ha mai vinte tante), due Liga. E una stagione, quella in corso, ancora tutta da vivere, per il miglior regista del mondo.