(Photo by Handout/UEFA via Getty Images)

Il 23 dicembre 1950, a Salamanca, nasce Vicente del Bosque. Dopo i le giovanili al Salamanca, passa al Real Madrid, dove giocherà dal 1973 al 1984. Centrocampista difensivo, con le Merengues ha vinto 5 volte la Liga e sfiorato la Coppa dei Campioni nel 1981.

Lasciato il calcio giocato, inizia subito la sua avventura in panchina, partendo dal settore giovanile del Real Madrid. Prenderà in mano le redini della prima squadra, ad interim, prima nel 1994 e poi nel 1996. Sarà solo nel 1999 che la dirigenza del Real Madrid decide di affidare la panchina a Vicente del Bosque. Che in tre anni e mezzo vince due volte la Liga e due volte la Champions League, oltre a una Supercoppa Uefa e a una Coppa Intercontinentale.

Non basta, però, a guadagnarsi la conferma di Florentino Pérez. Che decide di non confermare del Bosque, campione della Liga, a causa dei magri risultati in Champions League. dove, comunque, uscì solo in semifinale, sconfitto dalla Juventus di Marcello Lippi. Nel 2004, del Bosque tenta l’avventura all’estero, alla guida dei turchi del Beşiktaş, ma verrà esonerato dopo pochi mesi. Nel 2007 diventa direttore sportivo del Cadice, ma non è pronto a lasciare il campo.

Così, un po’ a sorpresa, a luglio 2008 la Federazione Spagnola lo nomina nuovo commissario tecnico, al posto di Luis Aragones. La Spagna veniva dalla vittoria agli Europei, che mancava dal 1964, ma Del Bosque seppe fare persino meglio. Forte di un gruppo di talenti, in ogni reparto, dalla difesa, con Puyol e Sergio Ramos, al centrocampo, con Xavi e Iniesta, fino all’attacco, con David Villa e Fernando Torres, vince il Mondiale del 2010, battendo in finale l’Olanda con un gol di Iniesta, e l’Europeo del 2012, strapazzando l’Italia di Prandelli.

Nel 2014 lascia la Nazionale, e nel 2016 si ritira definitivamente dal mondo del calcio. Nessuno, a parte Vicente Del Bosque, è stato capace di salire sul tetto d’Europa e del mondo sia con una squadra di club che con una Nazionale.