Nazionale, Kean il predestinato all’esame maglia azzurra

Kean

(Photo by JON SUPER/POOL/AFP via Getty Images)

Moise Kean è stato il primo classe 2000 ad esordire in Serie A e in Champions League: un predestinato. La carriera del giovane attaccante, però, non ha avuto una traiettoria di ascesa lineare come molti esperti ai lavori si sarebbero aspettati. L’impatto con la Premier League non è stato dei migliori e il minutaggio all’Everton è stato decisamente scarso. Anche per questo Kean ha deciso di trasferirsi al Paris Saint-Germain, nonostante ci fosse la possibilità per lui di tornare alla Juventus: “Potevo tornare a Torino, ma la decisione è stata presa con la mia famiglia e ora mi trovo a giocare nel calcio francese“.

Roberto Mancini, c.t. della Nazionale italiana, è uno di quegli addetti ai lavori che continua a puntare forte sul neo acquisto del PSG e potrebbe schierarlo titolare nel match di Nations League contro la Polonia. Proprio dell’ambiente azzurro, ai microfoni della Rai, ha parlato Moise Kean: “La Nazionale mi piace tanto, è nuova, i compagni sono bravissimi e mi aiutano sempre. Quello che ci rende forti è la fiducia che Mancini non ci fa mai mancare e mi piacerebbe ricambiarla in campo. Io lavoro e cerco di farmi trovare pronto. Con Mancini ho un ottimo rapporto, mi dà sempre consigli su come posizionarmi in campo“.

Il calciatore della Nazionale è intervenuto anche sul tema razzismo: “In teoria la gente dovrebbe capire da sola. Siamo nel 2020 e queste cose non dovrebbero accadere più. Il razzismo è una brutta bestia, spero che un giorno la penseremo tutti uguale su questa cosa. Sono d’accordo con Hamilton, bisogna agire contro il razzismo“.