Nomi e soprannomi in Premier League: II parte

Dopo la prima parte di ieri, prosegue il nostro viaggio nella storia dei nomi e soprannomi delle maggiori squadre inglesi.

Ad aprire questa seconda parte sono i Campioni d’Inghilterra in carica: il Liverpool. La fondazione di questa squadra si deve alle vicende del suo attuale stadio, Anfield. Originariamente era l’altra squadra della città, l’Everton, a disputarvi le gare casalinghe. Nel 1892, però, i Toffees, sfrattati dal proprietario del terreno, si trasferirono a Goodison Park e non lo abbandonarono più. A quel punto John Houlding, l’usufruttuario dell’impianto di Anfield nonché investitore nell’Everton e nelle migliorie della struttura, decise di fondare una nuova squadra di calcio per riempire lo stadio. La registrò alla Camera di Commercio di Londra con il nome di Everton FC & Athletic Ground plc, abbreviato in Everton Athletic. La Camera di Commercio però non accettò la denominazione, nonostante l’Everton dei Toffees non avesse ancora una ragione sociale; così la neonata formazione fu ribattezzata Liverpool Association Football Club e, poco dopo, solo Liverpool FC, e venne riconosciuta dalla Camera di Commercio il 3 giugno 1892. Noto anche come i Reds, il Liverpool per i primi due anni vestì in blu. Dal 1894 adottò il colore della città di Liverpool che darà poi il soprannome alla squadra. Per settant’anni il rosso si accompagnò al bianco, invertendoli nella maglia o nei calzoncini a seconda dei colori delle squadre avversarie, ma nel 1964 il tecnico Bill Shankly introdusse la tenuta completamente rossa mai più cambiata.

Un’altra squadra che trae il soprannome dai colori sociali è il Manchester City. Nacque formalmente nel 1894 da una rifondazione dell’ex Ardwick AFC. Dalle maglie celesti e i pantaloncini bianchi, vengono chiamati gli Sky Blues; tuttavia la prima maglia conosciuta, indossata dall’Ardwick, era di colore nero con una croce di Malta bianca. Il soprannome più noto, però, è Citizens, “cittadini”. In realtà è una forma ortografica impropriamente usata per riferirsi ai calciatori, perché i veri Citizens sono i tifosi: appartenenti alla classe operaia, si sentono fieramente “cittadini” di Manchester. L’ortografia corretta per riferirsi agli atleti è quella di Cityzens, cioè l’estensione della denominazione City.

L’altra metà di Manchester è il Manchester United. Fondata nel 1878 con il nome di Newton Heath LYR (acronimo di Lancashire and Yorkshire Railway), era nota come gli Heathens. Agli inizi del Novecento, sull’orlo del fallimento, la formazione venne salvata grazie agli investimenti di John Henry Davies, proprietario di un birrificio locale. Il nome della squadra venne così cambiato nell’odierno Manchester United: è il 1902. La svolta per il soprannome è legata al tecnico Matt Busby, che tenne la panchina dal 1945 al 1969. Negli anni ’50 sotto la sua guida salì in prima squadra un gruppo di ragazzi dalle giovanili, protagonisti soprattutto dei campionati ’56 e ’57. Da loro deriva il primo soprannome della formazione: Busby Babes, “pupilli di Busby”. Nel 1958, però, otto di quei ragazzi morirono nel disastro aereo di Monaco di Baviera. Questo spinse lo stesso Busby ad abbandonare quel soprannome e ad adottare quello di Red Devils, “diavoli rossi”, che perdura ancora oggi. Il riferimento è alla squadra di rugby della vicina cittadina di Salford, che nel 1934 era stata designata come Les Diables Rouges da un giornalista francese.

Il Newcastle United si trova nella ricca città di Newcasle-upon-Tyne, nel nord-est dell’Inghilterra a meno di cento chilometri dal confine con la Scozia. Nata nel 1881 con il nome di Stanley, poi cambiato in Newcastle East End l’anno successivo, ben presto entrò in rivalità con la squadra del West End Football Club. Nel 1890, per imporsi sulla compagine nemica, divenne una Società per Azioni. Il West End FC lo imitò subito dopo, ma nella stagione 1891-92 si ritrovò sull’orlo del fallimento e offrì ai rivali l’affitto del suo stadio, St. James’ Park. Contestualmente all’accordo il Newcastle East End inglobò i calciatori rimasti del West End FC. La squadra giocò il primo incontro (amichevole) a St. James’ Park nel settembre 1892 contro il Glasgow Celtic, attirando una  straordinaria folla di seimila spettatori. Dopo quell’evento i direttori della squadra si riunirono in assemblea e decisero di cambiare nome per raggiungere il pubblico dell’intera città: il 9 dicembre 1892 il Newcastle East End divenne Newcastle United. Due anni dopo la rivoluzione investì anche i colori sociali: il rosso del vecchio East End fu sostituito dalle righe bianconere che hanno ispirato il soprannome Magpies, “gazze”, con cui comunemente ci si riferisce ai calciatori. Una leggenda vuole che la scelta di questi colori sia stata ispirata a due gazze che avevano nidificato sulle tribune dello stadio. Un altro modo con cui si indica talvolta il Newcastle è Toon, che è la traslitterazione di tun, precursore di town nell’inglese antico e ora rimasto in voga nello slang locale.

Distanziandoci dai soprannomi presi dai colori sociali giungiamo allo Sheffield United. Si formò nel 1854 dai membri dell’omonima squadra di cricket. Ufficialmente, però, nacque il 22 marzo 1889, sei giorni dopo la semifinale di FA Cup tra Preston North End e West Bromwich Albion disputata nello stadio di Bramall Lane. Il numeroso pubblico che affollò gli spalti in quell’occasione spinse il Presidente della squadra di cricket a dar forma ufficialmente a una squadra di calcio con sede proprio in quell’impianto per generare introiti: è l’atto di formazione dei Blades, “le lame”, come sono comunemente noti. Il motivo risiede nella grande produzione di acciaio della città di Sheffield. Fino al 1912, però, il loro soprannome era i Cutlers, “i coltellinai”.

Il primo soprannome dalla storia religiosa che troviamo è quello del Southampton, fondato nel 1885 da un gruppo parrocchiale nella Chiesa di St.Mary. Per questo vengono chiamati Saints, “santi”. Lo stesso stadio in cui giocano le gare casalinghe porta il nome di St.Mary.

Un nome e un soprannome dalle origini antichissime riguardano il Tottenham Hotspur. Anche qui si parte da una squadra di cricket, l’Hotspur Cricket Club, che si reinventa come squadra di calcio per tenersi in forma durante i mesi invernali: siamo nel 1882. L’attuale nome fu adottato due anni dopo per evitare confusione con un’altra squadra di Londra. Il soprannome è Spurs, “speroni”, che affonda le sue radici nel Medioevo, ai tempi di un nobile di nome Harry Hotspur (che ha ispirato anche il nome) che amava i combattimenti tra galli. Per vincere era solito equipaggiare i suoi animali con degli speroni.

L’ultima squadra neopromossa in Premier League, la prima e l’unica che incontriamo oggi, è il West Bromwich Albion. Nacque nel 1878 con il nome di West Bromwich Stroller ed era la squadra dei lavoratori di una fabbrica di utensili da cucina. Nel 1880 acquisì l’odierna denominazione di Albion, che è il distretto della città di West Bromwich da cui proveniva la maggior parte dei lavoratori della fabbrica. Proprio da loro viene uno dei soprannomi della squadra: i Baggies, cioè “i larghi”. Il riferimento è ai pantaloni che usavano gli operai della fabbrica per proteggersi dal ferro fuso. L’altro soprannome è Throstles, “i tordi”, per via della raffigurazione di quest’uccello sullo stemma.

Il West Ham United è un’altra di quelle squadre il cui soprannome trae spunto dalle attività lavorative legate ai suoi personaggi. Fu fondata nel 1895 da Arnold Hill, direttore del cantiere navale Thames Ironworks, il quale voleva offrire un passatempo dopolavoristico ai suoi operai. Il nome della neonata formazione fu proprio quello del cantiere navale: Thames Iron Works FC. La squadra venne iscritta alla London League, la vinse nel 1898 e partecipò l’anno successivo alla Seconda Divisione della Southern League. Conquistò il titolo e ascese alla Prima Divisione. A quel punto venne deciso di ingaggiare calciatori professionisti, quindi nel 1900 il Thames Iron Works FC fu sciolto e fu costituito il West Ham United. Da questo nome deriva il soprannome Hammers, che gioca anche sul significato “martelli” in riferimento agli operai. Due martelli incrociati sono, inoltre, i simboli che campeggiano sullo stemma. I tifosi vengono chiamati Irons, i “ferri”, in omaggio al primo nome della squadra. Un altro modo per riferirsi al West Ham è l’Academy of Football, “l’accademia del calcio”, in riconoscimento al prolifico settore giovanile.

L’ultima squadra è il Wolverhampton Wanderer. Nato nel 1877 come rappresentativa scolastica del St. Luke, due anni dopo si fuse con il Wandererers, squadra locale di cricket che porterà parte del suo nome nella denominazione della società. Il suo soprannome, Wolves, viene dall’animale simbolo della città, il lupo, che compare anche nello stemma della squadra. Un secondo soprannome è legato alla sua gloriosa storia, i cui sfarzi sono ora lontani. Dopo i grandi trionfi arrivati soprattutto negli anni ’50, la squadra non riesce più a essere una protagonista importante nel panorama inglese. Per questo è chiamata anche Old gold, “vecchio oro”: l’oro è infatti il colore sociale ufficiale, preso dalla croce dorata al centro dello stemma cittadino. L’aggettivo “vecchio” connota il tutto di una punta di nostalgia.