Parma-Milan, una partita fondamentale per la stagione delle due squadre

Parma Milan

Photo LaPresse - Spada

Alle 18 si giocherà Parma-Milan allo Stadio Tardini. Una partita che sembra scontata nell’esito, ma che è fondamentale per entrambe le squadre. Il Parma si gioca tutto tra oggi e la prossima giornata. I ducali, infatti, sono penultimi con 20 punti a quattro lunghezze dal Torino che ha una partita in meno. Il Milan, invece, deve rilanciarsi dopo il pareggio sofferto contro la Sampdoria. La corsa Champions è arrivata ad un momento di svolta ed ogni singolo stop può cambiare lo scenario.

Il Parma si troverà ancora una volta in emergenza. Saranno nove le assenze e, tra questi, ci sono nomi importanti. Non sono disponibili, infatti, Karamoh, Inglese, Brunetta, Sohm, Nicolussi Caviglia, Iacoponi, Mihaila, Zirkzee e Cyprien. Roberto D’Aversa, però, crede fermamente nella salvezza e ha ancora qualche dubbio di formazione. Nel 4-3-3 in porta ci sarà Sepe, difesa con Conti, Bani, Gagliolo/Osorio, Pezzella, a centrocampo Kucka, Hernani, Kurtic/Brugman, attacco con Man, Pellé e Gervinho.

Stefano Pioli ha parlato di Milan voglioso, ma ha voluto ridimensionare gli obiettivi. Non si parla più di Scudetto nell’ambiente rossonero, ma di Champions. Il Milan recupera uomini importanti, ma dovrà ancora fare a meno di Romagnoli, Calabria e Maldini. Qualche dubbio anche per il 4-2-3-1 di Pioli. In porta confermato Donnarumma, difesa con Kalulu/Dalot, Tomori, Kjaer, Hernandez, in mediana Bennacer e Kessié, trequarti con Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic/Leao dietro a Ibrahimovic.

Parma-Milan si è giocata 26 volte in Serie A. 8 sono state le vittorie gialloblu, 7 i pareggi e 11 le vittorie rossonere. I ducali, però, non vincono al Tardini dal 3-2 del 2013 a cui seguì un incredibile 4-5 del Milan. All’andata, invece, la partita finì con un 2-2 con rimonta milanista. Per Pioli sarà una sfida speciale. Il tecnico rossonero, infatti, è nato a Parma, ha debuttato da calciatore con i gialloblu ed ha allenato la squadra nel 2006-2007 venendo poi esonerato.