Parma, Pellè: “Non mi interessa la rovesciata, dobbiamo essere più cinici”

(foto Daniele Buffa/Image )

Il Parma, una volta conclusa la pausa nazionali, dovrà subito partire in quinta per risalire la china, anche se non sarà semplice. I ducali non devono strafare nel gioco, i giocatori hanno già stabilito che un calcio troppo offensivo alla Liverani è spesso controproducente. Per la rimonta finale, meglio un calcio equilibrato: difesa solida e attacco cinico. Di attenuanti per il Parma ce ne sono ben poche. Gli uomini di D’Aversa hanno prima approfittato della prestazione opaca della Roma, imponendosi per 2 a 0, e dopo sono hanno dilapidato i punti presi con i giallorossi nella gara di venerdì contro il Genoa. Il tempo stringe, ma il Parma sembra, a tratti, essere ancora vivo. Un altro che sembra essersi ripreso la scena è Graziano Pellè, il quale ha rilasciato le seguenti parole nell’intervista odierna alla Gazzetta dello Sport.

È un momento delicato della stagione e dobbiamo restare concentrati durante tutti i novanta minuti. Gli avversari non stanno a guardare, come ha dimostrato il Genoa contro di noi: quando hanno la possibilità, attaccano e capita di subire gol ogni volta che tirano. Noi, invece, dobbiamo essere più cattivi quando creiamo occasioni. C’è poco tempo, non possiamo permetterci di voltarci indietro e pensare al passato: ora i punti persi contro il Genoa bisogna che recuperarli con il Benevento“.

Il suo ingresso in squadra ha comunque dato nuove energie al Parma.

Sono felice di aver segnato in rovesciata, ma m’interessa poco: contano i punti della squadra. Io voglio la salvezza, il resto vola via“.

Qual è il problema della squadra?

La cattiveria sotto porta è un aspetto su cui dobbiamo lavorare. In Serie A non si hanno tante occasioni e se non sfrutti quelle poche che ti capitano non vai molto lontano“.

Perché, dopo la Cina, ha scelto Parma?

Semplicemente ero in scadenza di contratto e d’accordo con lo Shandong Luneng, dopo quattro anni e mezzo di successi, abbiamo deciso di separarci. Il Parma, anche per la necessità che c’era in quel momento, ha dimostrato di volermi: ho ascoltato il presidente Krause, mi ha fatto subito una buona impressione e ho accettato. Le sfide mi divertono“.

Lei è stato allenato da Antonio Conte in Nazionale, e Conte è un grande amico di D’Aversa: i due si somigliano?

Come approccio, sì. Se potessero, lavorerebbero 24 ore al giorno. Danno l’anima, sono onesti e lavorano sui dettagli“.

In caso di salvezza, lei resterebbe qui anche nella prossima stagione?

Prima salviamoci, poi troveremo una soluzione che possa andare bene per tutti“.

Usciamo da Parma: scudetto a chi?

All’Inter. Sarei contento anche per Conte“.