Parolo: “Inzaghi nei momenti difficili sa come fare. Fiorentina e Juventus decisive”

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Marco Parolo ha parlato di Simone Inzaghi, che conosce benissimo avendolo avuto per un paio di anni come allenatore ai tempi della Lazio che stupiva. L’opinionista ora a DAZN ha spiegato in un lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, come in questi momenti il tecnico dell’Inter a sempre trovato una via di fuga ed è ripartito alla grande.

Inter, Inzaghi
(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Parolo su Inzaghi e sulla corsa scudetto

Sull’Inter: “Intanto direi che tutti abbiamo datoper scontata la vittoria dello scudetto troppo presto, questo perché l’Inter giocava bene, vinceva, divertiva. Oggi è esattamente dove era lecito aspettarsi ad inizio stagione, ossia si sta giocando il titolo con l’arrivo della primavera. Sarei stato più sorpreso se avesse avuto 10 punti di vantaggio”.

Su Inzaghi: “Inzaghi ha preso un’Inter che ha perso Hakimi e Lukaku, due giocatori che in A sono dominanti. Sono stati sostituiti bene con Dumfries e Dzeko, ma loro non possono essere determinanti come gli altri due. Inzaghi ha avuto un grande impatto, ora il calo è fisiologico ma saprà riprendersi: Simone nei momenti delicati non sbaglia mai una mossa e dà il meglio di sé

Sul momento dei nerazzurri: “Paradossale dirlo, ma adesso che anche l’Inter potrà preparare una partita alla settimana, vedrete quanto sarà bravo Inzaghi a incidere. Avrà più tempo per lavorare, scaricare la tensione e poi ricaricarla in vista dell’impegno successivo. Per l’Inter probabilmente oggi è più facile fare da cacciatore piuttosto che da lepre: la pressione ora è addosso al Milan, vedremo come saprà gestirla. Di sicuro senza pressione l’Inter
ha fattole due partite migliori del 2022: tra andata e ritorno contro il Liverpool, dove partiva ovviamente sfavorita, ha dato dimostrazione di essere una squadra vera, con tanta qualità”.

Momento decisivo del campionato? “Saranno due sfide complicate: la Fiorentina gioca bene ed è sbarazzina, concede tanto ma se non l’approcci bene ti fai male. E poi la Juve darà la misura del finale di stagione: perdere a Torino e trovarsi la truppa di Allegri a pari punti sarebbe un ostacolo davvero enorme poi da superare”.

Sulla necessità di Brozovic: “È determinante. Andate a vedere quanti palloni tocca ogni partita e quanto tempo la palla sta nei suoi piedi. Contro la pressione feroce del Torino sarebbe stato l’unico in grado di gestire l’uscita dal basso con sicurezza. Lui è il faro e i compagni si sentono più sicuri quando è in campo”.

L’Inter resta ancora la favorita? “Ora dipende tutto dal Milan, ma l’Inter è lì e Simone doveva passare da queste difficoltà per imparare ad essere vincente. È un grande tecnico, gli serve lo scudetto per attestarsi tra i top. E anche per questo che dico: “attenti al Napoli”. Spalletti è l’unico tra i primi tre ad aver vinto un campionato, anche se in Russia”.