Per Neymar Messi diventa un’ossessione: e il Psg?

Dal giorno in cui ha lasciato il Barcellona, letteralmente ricoperto dai milioni del Qatar, per sposare l’ambizioso progetto del PSG, Neymar non sembra pensare ad altro che al ritorno in Catalogna. O meglio, al fianco di Messi. Perché con i blaugrana i rapporti sono tesi da anni, tra richieste di risarcimento, manovre finanziarie sconsiderate e parole spesso fuori posto. Esattamente come quelle di ieri sera, al termine di una partita cruciale (vinta 3-1 in casa del Manchester United) per i destini europei dei parigini. Ai quali il brasiliano, per quanto a volte sembri dimenticarlo, presta ancora i propri servizi. A intermittenza, spesso con indolenza, ma anche regalando giocate di gran classe e numeri importanti.

Se il Psg è ancora in corsa per gli ottavi di Champions è soprattutto merito suo. Anche perché, Mbappé, al suo fianco, in Europa ha le polveri bagnate, non segna da tempo immemore e non incide come la scorsa stagione. E Mauro Icardi si è perso ai margini di una stagione sin qui deludente, con zero presenze in Europa.

Ma cos’ha detto di grave ai microfoni di Espn il buon Neymar? Nulla, ha solo espresso un desiderio e puntualizzato quali siano le sue ambizioni. Peccando però di un eccesso di onestà. Oltre che di un pizzico – abbondante – di presunzione. Per prima cosa, ci ha tenuto a ribadire che non è a Parigi per giocare l’Europa League. Che può anche essere un punto di vista condivisibile. Solo che con uno stipendio di 28 milioni di euro (netti) snobbare una competizione qualsiasi suona a dir poco offensivo. Per i compagni di squadra, per i tifosi e per il club stesso. Del quale comunque, a Neymar, non sembra importare granché.

Tanto da ammettere, candidamente, imbeccato dal giornalista, di sognare più di ogni altra cosa di tornare a giocare al fianco dell’amico Lionel Messi, non importa dove. Nulla di nuovo, per carità. Ma parole del genere non possono non aprire una frattura, l’ennesima, con una squadra che non ha mai dimostrato se non di amare, perlomeno di rispettare. A meno che, il buon Nasser Al-Khelaïfi, mosso a compassione, a gennaio non decida di bussare alla porta di Messi. L’argentino è rimasto a Barcellona controvoglia, più per mancanza di alternative che per reale entusiasmo. In una squadra decisamente a fine corsa, in campo e a livello finanziario. Potrebbe essere il momento giusto per convincerlo a cambiare aria, anche se la concorrenza del Manchester City sarà agguerrita. E se fosse proprio Manchester il teatro della reunion? Troppo dispendioso, ma sognare, soprattutto per Neymar, non costa nulla.