La spaccatura dello spogliatoio porta altre fratture insanabili in casa Inter. Anche lui ha chiesto di essere ceduto.
La reazione a catena nata all’indomani delle parole al vetriolo di Lautaro Martinez sta producendo dei dubbi che attagliano troppi giocatori interisti, e che vanno al di là del clamoroso “zero tituli” con cui ha terminato la stagione un’Inter che ad aprile era in corsa con tutti gli obiettivi, prima di restare con un pugno di mosche in mano.
Una situazione che è andare a ledere lo spogliatoio. Simone Inzaghi il primo ad abbandonare la nave, è volato all’Al-Hilal in Arabia, aveva dato la parola ai sauditi prima ancora della nefasta finale di Champions League strapersa con il Paris Saint Germain.
L’indiziato numero due a partire, al netto di Arnautovic e Correa, svincolatisi dalla Beneamata il 30 giugno, alla naturale scadenza del proprio accordo, è ovviamente Calha. Già prima del botta e risposta con Lautaro Martinez, il turco era dato vicino al Galatasaray, la squadra del suo cuore, che però non ha ancora fatto un’offerta formale al club nerazzurro. Arriverà, giurano in molti.
Un altro che potrebbe lasciare Milano è Marcus Thuram. Quel like al duro post di Calha ha messo in dubbio la sua permanenza all’Inter: la scadenza della clausola rescissoria, evaporata lo scorso 7 luglio, non ha affatto sciolto le riserve sull’attaccante francese.
A proposito di scadenze, fino al 15 luglio si può prendere Denzel Dumfries versando appena 25 milioni di euro, ovviamente non prima di aver trovato l’accordo con l’esterno olandese. L’Inter ha fiutato il pericolo, altrimenti non avrebbe chiesto lumi su Dodo, partente nella Fiorentina.
Dumfries, dal canto suo, è finito nel mirino del Manchester City. Che è già arrivato a Milano tornando a casa con Tijjani Reijnders, pagato 75 milioni di euro circa senza battere ciglio, tanto per far capire l’onda d’urto dei Citizens di Guardiola, vogliosi di tornare a dominare non solo la Premier, ma l’Europa e, perché no, il mondo.
Nella lista dei partenti sembrerebbe essere finito anche Yann Sommer. Per alcuni sarebbe stato addirittura il portiere svizzero a chiedere la cessione, per altri sarebbe l’Inter ad ammiccare a questa situazione, per due motivazioni. La prima è l’età dello svizzero, 36 anni, troppi per la politica di Oaktree, che ha chiesto espressamente al management nerazzurro di abbassare l’età media del gruppo squadra di Chivu, la più alta d’Europa.
La seconda è che l’Inter ha fatto uno sforzo investendo su Josip Martinez, e potrebbe dare a lui le chiavi della porta nerazzurro. Nel frattempo, col placet di Beppe Marotta, Ausilio avrebbe fatto scattare il piano B: avanti tutta per Carnesecchi dell’Atalanta. Altro indizio che fa pensare alla cessione di Sommer.