Premier, anche l’aritmetica condanna lo Sheffield United

Con la sconfitta di ieri contro il Wolverhampton, l’aritmetica rende definitivo l’inevitabile: lo Sheffield United, ultimo con 14 punti, saluta la Premier League. Dopo due stagioni ai vertici del calcio inglese, le Blades torneranno in Championship, dopo un crollo verticale quasi clamoroso. Un anno fa, infatti, lo Sheffield United, neopromosso, fu la sorpresa in positivo del campionato, chiudendo al nono posto. In realtà, prima delle tre sconfitte consecutive alle ultime tre, per un lungo periodo ha ambito addirittura ad un posto in Europa.

Quest’anno, invece, le cose non sono mai andate bene, tanto che dopo 32 partite giocate in punti raccolti sono appena 14. Peggior attacco e peggior difesa, e a nullo è servito il cambio di guida tecnica: l’addio di Chris Wilder non ha portato alla scossa sperata. Tanto il talento a disposizione, ed una squadra praticamente identica, nell’ossatura, a quella della scorsa stagione, con i vari Ramsdale, Brewster, Burke, Ampadu e Berge incapaci di trovare una reazione ad una stagione sfortunata. Culminata con la retrocessione e, prima del fischio d’inizio del match del Molineux, con le dimissioni del presidente Musaad Bin Khalid Al Saud, il più giovane della Premier League, in sella dal 2019, quando aveva appena 26 anni.