Presidente AIC: “Smentisco sciopero calciatori ma siamo penalizzati”

(Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Secondo un indiscrezione lanciata ieri dal Corriere dello Sport, i calciatori di Serie A e l’assoagenti erano pronti ad uno sciopero. Il motivo scatenante il Decreto Crescita, che diminuisce sensibilmente la tassazione per i calciatori stranieri entranti. Così ultimamente ai dirigenti conviene puntare su ragazzi stranieri e non puntare sul vivaio italiano. Il presidente dell’AIC Umberto Calcagno è intervenuto a a ‘Radio Punto Nuovo‘ per smentire lo sciopero, ma confermando la grave problematica del Decreto Crescita e la richiesta ufficiale da parte dell’AIC al Senato di rimuoverla nella prossima legge di bilancio.

Ecco le sue parole:

Non è in cantiere uno sciopero, c’è un’interlocuzione con le autorità governative per riequilibrare le storture menzionate. Ci stiamo interessando da tempo del problema ed è un problema di sistema. Il grande exploit fatto dalla Nazionale agli Europei ci dimostra quanto sia importante avere vivai nazionali di livello. Abbiamo tante leggi e risorse per il nostro mondo proprio per l’utilizzo dei calciatori selezionabili. Dall’altro lato, è giusto preservare il livello delle competizioni. Non vogliamo impedire che il grande calciatore possa venire in Italia, ci interessa che, ad esempio, anche il mercato in Serie B vede percentuali di stranieri ben superiori ai campionati scorsi. Da un lato, nessuno può contrastare la libera circolazione delle persone, ma c’è una norma che oggettivamente crea un risparmio fiscale tale da falsare il nostro mercato, non solo a scapito degli italiani, ma anche degli stranieri che già sono in Italia“.