Psg, una squadra stellare per la Champions basterà?

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Il Paris Saint Germain ha dominato nell’ultimo decennio il calciomercato mondiale dividendosi spesso e volentieri la corona con il Manchester City. In un periodo di crisi per tutto il panorama calcistico però, nessuno si aspettava che il Psg mettesse a segno così tanti colpi di mercato a cifre da capogiro. Ovviamente non si trattano solo di cifre legate ai trasferimenti, la maggior parte sono stati fatti a zero, ma anche degli ingaggi. Andiamo con ordine.

Il primo vero colpo dei parigini è stato quello di Georgino Wijnaldum: il centrocampista olandese era promesso sposo del Barcellona salvo poi ripensarci e accettare i soldi del Psg. Poi è stata la volta di Gianluigi Donnarumma che, liberatosi a zero dal Milan, è pronto ad accettare il club parigino. Il club francese ha infatti praticamente ultimato l’acquisto dell’esterno Hakimi dall’Inter per una cifra intorno ai 70 milioni di euro, bonus compresi. Fine dei giochi? Nemmeno per scherzo. Il Psg ha infatti rinnovato il contratto di Neymar portandolo a oltre 30 milioni di euro netti all’anno; vuole blindare Mbappe offrendogli cifre più o meno simili e vorrebbe prendere lo svincolato Sergio Ramos dandogli 15 milioni di euro a stagione. Insomma, il mercato del Psg non si ferma mai ed è quello che al momento sta allestendo una rosa stellare, come faceva il Real Madrid ad inizio anni duemila. Ma basterà?

Il club della capitale francese ha sempre preso dieci quando si è trattato di arrivare al dunque in Europa. La Champions League infatti era e rimane un tabù che i soldi non sono riusciti a sfatare. Ci hanno provato Ibrahimovic con Cavani e ora tocca a Di Maria-Mbappe-Neymar. Ci sono andati vicini con la finale persa due stagioni fa contro il Bayern Monaco ma ancora non hanno mai alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie. Una squadra stellare così basterà per vincere quella tanto agognata Champions League? E’ l’augurio che tutti in casa Psg si fanno anche visti gli investimenti fatti. Perché la Champions non sembra essere più un obiettivo, ma un’ossessione.