Qatar 2022, le deluse: Grecia, Bosnia e Romania ancora fuori dai Mondiali

(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

C’era una volta ed adesso non c’è più. Potrebbe essere questo il titolo per iniziare a raccontare il fallimento di un calcio dal passato glorioso ma dal presente pieno di nubi ed incertezze. La corsa per ciò che concerne la zona europea alle qualificazioni al prossimo Mondiale di Qatar 2022 è ormai giunta al capolinea per svariate nazionali, molte di queste, appunto, dal passato glorioso.

QUI ATENE

La Grecia, con le sue bellezze e la sua storia. Una nazionale capace di stupire il Continente in una calda estate portoghese del 2004. Dopo il titolo di Campione d’Europa gli ellenici si sono persi. La selezione guidata da John van’t Schip ha fallito ancora una volta l’accesso ai Mondiali. Inserita in un girone certamente non semplice vista la presenza di Spagna e Svezia, i greci hanno chiuso mestamente al terzo posto con 10 punti. La Grecia dal 2014 in poi (ultima presenza ad un Mondiale), ha fallito tutti gli appuntamenti con i grandi tornei internazionali. Le notti di Atene inebriate dalla gioia dei gol di Angelos Charisteas sono ormai solo un lontano ricordo. Il calcio greco vive un momento di grande appannamento e il rinnovamento non ha dato i frutti sperati. Il tutto si riflette sulla nazionale che ormai da anni non riesce a regalare una gioia al proprio popolo.

SARAJEVO NON RIDE PIU’

Rischia di rimanere una splendida eccezione la marcia della Bosnia-Erzegovina del 2014. Quella nazionale capace di qualificarsi per la prima volta nella sua storia ad un Mondiale. Dopo di allora, nonostante giocatori di valore internazionale come Edin Dzeko e Miralem Pjanic, i bosniaci non sono più riusciti a ripetersi su quei livelli. La marcia che portava almeno agli spareggi per l’accesso a Qatar 2022 si è bruscamente interrotta in un pomeriggio di Zenica neanche troppo freddo. La sconfitta con la Finlandia (non di certo una nazionale di primissima fascia) ha segnato la resa matematica per gli uomini allenati dal bulgaro Ivaylo Petev. I bosniaci non ci saranno in Qatar per la disperazione di un’intera generazione che sognava di rivivere le emozioni provate in Brasile nel 2014.

LA NEBBIA DI BUCAREST E SOFIA

Romania e Bulgaria le due nazioni calcisticamente accomunate da un destino simile. La grande bellezza della metà degli anni 90′. Gheorghe Hagi per i rumeni e Hristo Stoichkov per i blugari a regalare bagliori di eterno, prima dell’oblio, prima che la nebbia abbia ricoperto tutto e sfocato i ricordi. La Romania ha buttato letteralmente all’aria la possibilità di accedere agli spareggi con l’incredibile pareggio interno alla penultima giornata contro la già eliminata Islanda. L’ultima presenza ad un Mondiale per la Romania resta quella di Francia ’98, dopo di allora solo fallimenti. Stesso destino per la Bulgaria, straordinariamente quarta ad Usa ’94, trascinata da una leggendaria generazione di campioni, il calcio bulgaro non è più riuscito a sfornare talenti in grado di dare lustro ad una nazione tremendamente appassionata di calcio. Il mondiale francese fu il canto del cigno, dopo di allora solo lacrime e delusioni. Per un passato che in entrambi i casi ha contemplato la bellezza ed un presente neanche lontanamente all’altezza di così tanto splendore.